Seconda Guerra Mondiale, la Germania vieta il risarcimento alla Polonia

La Germania dice “no” alla Polonia. Il governo di Berlino ha formalmente respinto la richiesta di Varsavia di ottenere un risarcimento per i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il risarcimento era stato chiesto qualche mese fa dal governo polacco per i danni subiti dalla Polonia nel corso del secondo conflitto mondiale. Ad annunciarlo è stato il ministero degli Esteri polacco. “Secondo il governo tedesco, il dossier di riparazione e risarcimento dei danni di guerra rimane chiuso e il governo tedesco non intende aprire negoziati in merito”, si legge in un comunicato del ministero. La nota è stata diffusa dopo una risposta ufficiale ricevuta da Berlino.



La Germania ha dunque respinto la richiesta di risarcimento della Polonia, stimata in 1,3 trilioni di euro. Dal 2015, da quando è salito al Governo, il partito Polonia Legge e giustizia (PiS) ha sostenuto la questione del risarcimento ed evocato il “dovere morale” della Germania. Lo scorso settembre, la Polonia ha stimato il costo finanziario delle perdite della seconda guerra mondiale in 1,3 trilioni di euro e ha inviato la richiesta formale a Berlino chiedendo un risarcimento.



Per la Germania è un “capitolo chiuso”

Berlino ha respinto la richiesta di Varsavia, affermando che la Polonia ha ufficialmente rinunciato a tali richieste in un accordo del 1953. “Secondo il governo tedesco, la questione delle riparazioni e del risarcimento per le perdite in tempo di guerra rimane chiusa e non intende avviare negoziati”, ha spiegato il ministero degli Esteri polacco in una nota. Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock aveva respinto la richiesta durante una visita a Varsavia in ottobre spiegando che la questione per la Germania era un capitolo chiuso.



Il ministero degli Esteri polacco ha spiegato che “continuerà ulteriormente a chiedere un risarcimento per l’aggressione e l’occupazione tedesca nel 1939-1945”. Inoltre da Varsavia è stato chiesto sostegno alle Nazioni Unite per ricevere i risarcimenti di guerra. I conservatori polacchi sostengono infatti che il Paese sia stato costretto a firmare l’accordo del 1953 dall’Unione Sovietica e dunque a rinunciare a qualsiasi risarcimento.