La Germania si prepara ad ‘accogliere’ la nuova legge sull’identità gender – chiamata in tedesco ‘Selbstbestimmungsgesetz’ che si può tradurre come ‘autodeterminazione’ – che entrerà ufficialmente in vigore il primo di agosto (tra un paio di settimane) per poi completarsi con una seconda tornata di articoli che diventeranno legge solamente il prossimo 1 novembre. Prevedibilmente le critiche alla nuova legge gender delle Germania sono state parecchie, soprattutto da parte di quella parte più ‘intransigente’ della società – e potremmo citare la CDU, l’AdF e il BSW, ma ci arriveremo a breve – che non sembra voler accettare di buon grado la possibilità che i minorenni chiedano di cambiare il loro sesso biologico.



Prima di arrivare alle critiche vale la pena fare un passetto indietro quantomeno per capire di cosa stiamo parlando, recuperando gli articolo principali della legge sull’identità gender che prestissimo entrerà in vigore in Germania. Il punto di partenza – e reale perno del testo di legge – è la possibilità per la popolazione trans di ottenere più facilmente a rapidamente il cambio di sesso anagrafico: dal primo agosto sarà (infatti) possibile presentare facilmente un modulo di auto-dichiarazione all’ufficio anagrafico che entro tre mesi – salvo ripensamenti del richiedente – approva la pratica d’ufficio; mentre ora con l’attuale legge gender della Germania è necessario passare attraverso due perizie psichiatriche e il via libera di un tribunale.



La seconda parte – che entrerà in vigore ufficialmente solo a partire da novembre – prevede anche la possibilità di richiedere il cambio di sesso (lo ripetiamo: solo anagrafico, la legge non intacca l’iter sanitario per la transizione fisica) per chiunque abbia compiuto almeno 14 anni; mentre per gli under 14 la decisione dev’essere presa dai genitori o tutori legali. Infine nella nuova legge gender della Germania trovano spazio anche altri due articoli: da un lato uno che impone come limite per cambiare sesso un anno tra una richiesta e l’altra; dall’altro la possibilità per i genitori di non essere indicati come ‘padre’ e ‘madre’ sul certificato di nascita del proprio figlio, optando per un più generico ‘genitore’.



Le critiche alla nuova legge sul gender approvata in Germania: insorgono CDU, BSW e AdF

Insomma – in altre parole – la nuova legge sull’autodeterminazione del gender che è stata approvata dal parlamento della Germania mira a rendere solamente più semplice il cambio di sesso anagrafico e apre le porte alla transizione sociale anche ai minorenni. Ma secondo il quotidiano Welt tra gli articoli si nasconde anche un testo che punisce il cosiddetto ‘misgendering‘, ovvero l’uso un pronome diverso da quello che il soggetto ha scelto per se stesso. Non abbiamo potuto verificare l’informazione, ma secondo quanto spiega il quotidiano della Germania, la legge gender prevede – negli articoli 13 e 14 – una sanzione pari a 10mila euro per chi “rivela il sesso o il nome e in tal modo danneggia intenzionalmente la persona interessata”.

Per quanto riguarda – invece – le critiche ‘politiche’ al testo, si concentrano quasi tutte attorno all’apertura nei confronti dei minorenni: la CDU – nella persona di Mareike Lotte Wulf – ritiene che la legge gender della Germania danneggi “la funzione protettiva dello Stato nei confronti dei bambini e dei giovani” e non prevede alcuna possibilità di “contestare gli abusi”; mentre l’AdF ha definito il pacchetto di norme “una sciocchezza ideologica” ed – infine – Sahra Wagenknecht (della BSW) ritiene che con le nuove norme “il genere passerà dall’essere un fatto biologico a una questione di stato d’animo“.