Le banche non possono sfruttare a loro vantaggio le difficoltà finanziarie dei clienti. Lo stabiliscono due nuove sentenze in Germania, dove due prestiti sono stati annullati per i tassi troppo alti. In Germania non esiste un limite massimo legale specifico per i tassi di interesse, ma il Codice civile tedesco (BGB) definisce quando una transazione è considerata usura e quindi immorale. Di conseguenza, i tribunali sono guidati da questa definizione. Il primo caso è un esempio di come un prestito rateale così costoso può portare i consumatori nella trappola del debito. Il prestito era di 10.548 euro, quindi con interessi e spese ammontava a 19.340 euro. Inoltre, era legato al pagamento di un’assicurazione sul debito residuo di 2.852 euro, che i centri di consulenza per i consumatori sconsigliano regolarmente di sottoscrivere. Il tasso di interesse annuo del prestito, che aveva durata quinquennale, era del 18,40%. Il prestito era stato contratto da un dipendente che guadagnava 2.000 euro netti al mese, quindi non aveva molto per le spese mensili, dato che l’affitto era già di 700 euro al mese. Quando il cliente non è stato più in grado di pagare gli interessi e le rate di rimborso, la banca ha insistito in tribunale per il rimborso dell’importo residuo del prestito di 11.548 euro. Ma il tribunale regionale di Erfurt ha dato ragione al dipendente: non è tenuto a restituire l’importo residuo perché il tasso d’interesse concordato era immoralmente eccessivo.



Come evidenziato da Süddeutsche Zeitung, è una transazione simile all’usura se il tasso di interesse applicato da un istituto di credito è superiore di almeno il 100% al tasso di interesse effettivo consueto sul mercato. Per determinarlo, i giudici hanno dovuto solo esaminare le statistiche europee sui tassi di interesse. Hanno, quindi, rilevato una sproporzione evidente: il tasso di interesse effettivo del 18,40% era più di quattro volte il tasso di mercato. Ma i giudici si sono espressi a favore del dipendente per un altro motivo. Secondo il Codice civile tedesco, le banche non possono sfruttare a proprio vantaggio una situazione di vita precaria dei propri clienti. Ciò include lo sfruttamento di situazioni di disagio, inesperienza e mancanza di giudizio. Anche in questi casi, un negozio legale diventa nullo. Soprattutto se c’è una sproporzione evidente. Nel verificare il merito creditizio, le banche dovevano anche considerare l’autotutela del cliente per escludere, per quanto possibile, la concessione di prestiti a persone con capacità finanziaria insufficiente, come voluto dal legislatore.



PRESTITI ANNULLATI IN GERMANIA PER TASSI TROPPO ALTI

Il secondo caso, invece, riguarda un proprietario di immobili in difficoltà finanziarie. Il ricorrente e mutuatario aveva già contratto un mutuo ipotecario, ma non era più in grado di pagarlo. Pertanto, la banca ha cancellato il prestito. Il vecchio prestito era stato estinto con un nuovo prestito di quasi 80.000 euro, organizzato da un agente che ha incassato 5.490,50 euro per la sua intermediazione. Il tasso di interesse effettivo per il prestito stipulato nel maggio 2018 era del 10,64%, nel bel mezzo della fase di bassi tassi di interesse sul mercato dei capitali. Il ricorrente ha ora ottenuto dal tribunale regionale di Amburgo che il broker debba restituire la commissione. In questo caso, come ricostruito da Süddeutsche Zeitung, i giudici si sono basati anche sulle statistiche relative ai tassi di interesse, in questo caso della Deutsche Bundesbank, per determinare i tassi di interesse usuali del mercato.



Al momento della stipula del contratto, il tasso di interesse medio per i prestiti immobiliari di durata analoga era dell’1,77%. Quindi, i giudici sostengono nella loro sentenza che vi era una “sproporzione evidente” tra la prestazione della banca e quella del ricorrente, in quanto il tasso di interesse effettivo contrattuale superava di gran lunga il tasso di interesse effettivo usuale di mercato di oltre il 100%. Il contratto concluso con l’aiuto dell’intermediario era quindi nullo. La nullità deriva dal fatto che il “contratto di prestito viola la morale secondo il Codice Civile tedesco“. Ora il ricorrente vuole intraprendere un’azione legale anche contro la banca perché, come spiegato dall’avvocato Achim Tiffe che rappresenta il legale, nel caso di un contratto di prestito immorale, il prestito deve quindi essere ricalcolato.