Dalla Germania arriva l’annuncio atteso dell’accordo sulla legge anti combustibili fossili che prevedeva di eliminare del tutto le fonti non rinnovabili, e quindi di dismettere le caldaie a gas e i riscaldamenti non a pompa di calore. Dopo le proteste scoppiate nei giorni scorsi sull’orlo di una crisi di governo, finalmente è stata raggiunta una svolta. Il testo però verrà cambiato, come richiesto da alcuni partiti, ci saranno modifiche sostanziali.



Lo ha riportato il quotidiano Welt, confermando anche che la discussione alla Bundestag è in agenda per la prossima settimana. Il dibattito politico era stato precedentemente acceso soprattutto tra esponenti dei verdi, socialdemocratici ed il Ministro delle Finanze, ma la decisione finale ora spetterà al Parlamento perchè il governo federale ha già approvato la nuova bozza. Dalle anticipazioni sembrerebbe esserci stata una netta controtendenza rispetto a quanto stabilito prima, garantendo così altri anni e più tempo alle famiglie prima di eliminare i riscaldamenti tradizionali in favore di quelli ecologici. Le caldaie potranno essere ancora installate, anche nei nuovi edifici, ma con un limite massimo del 35% del totale.



Germania, modificata la legge sul riscaldamento, accordo per salvaguardare le famiglie

La proposta di legge prevista dalla Germania, che imponeva l’eliminazione, a partire dal 1 gennaio 2024 di tutte le caldaie a gas e dei sistemi di riscaldamento domestici e condominali non alimentati da fonti fossili, era stata vista dalla gran parte dei cittadini come “un favore” all’Europa e un assist collaborativo nei confronti delle nuove norme imposte da Bruxelles sulla transizione energetica. L’annuncio aveva creato non poche polemiche perchè mettendo fuorilegge le caldaie avrebbe imposto ai contribuenti elevate spese per la sostituzione degli impianti.



La revisione del testo quindi, come annunciato dal ministro delle Finanze, “è partita dalla volontà di salvaguardia delle famiglie, alle quali non è giusto imporre nuovi investimenti“. Per questo la proposta, ora cambiata, prevede un sostanziale rinvio della data e un passaggio più graduale, solo dopo l’approvazione dei piani comunali sul riscaldamento. Inoltre, saranno previsti bonus e agevolazioni fiscali per chi sostituirà le caldaie esistenti con altri sistemi. Compresi i tanto discussi riscaldamenti a legna e a pellet che invece secondo l’accordo “dovranno rientrare in quelli considerati soddisfacenti“.