Le memorie di Wolfgang Schaeuble, ex ministro delle Finanze della Germania, potrebbero riaprire il cosiddetto scandalo ‘fondi neri’ che investì la Cdu tedesca ed aprì alla più grande crisi che il partito abbia mai attraversato, portando alle dimissioni dell’allora presidente e alla nomina, poco dopo, di Angela Merkel. Per ricordare l’accaduto bisogna tornare al novembre del 1999, quando venne ufficialmente aperta l’inchiesta che divenne famosa, di lì a breve, sia in Germania che all’estero con il nome di scandalo dei fondi neri.



Si scoprì, infatti, che Helmut Kohl, all’epoca segretario della Cdu, aveva accettato alcuni fondi illeciti per il partito, come ammise lui stesso al culmine delle indagini, senza però fare alcun nome perché, disse, aveva dato la sua parola d’onore ai donatori. Lo scandalo coinvolse piano piano tutta la leadership del partito che di lì a poco sarebbe stato guidato dalla Merkel, includendo anche lo stesso Wolfgang Schaeuble che decise di dimettersi dopo essere caduto in una serie di dichiarazioni contraddittorie riguardo proprio ai fondi neri della Cdu. Ora, nelle sue memorie, oltre a rammaricarsi per non aver agito in tempo, salvando la Cdu e la Germania da quello scandalo (poi insabbiato), ma anche rivelando alcuni aspetti inediti.



Schaeuble: “Il conto con i fondi neri della Cdu riguardava anche il gruppo parlamentare”

Schaeuble, infatti, ragionando nelle sue memorie sulla questione dei fondi neri in Germania, ha rivelato che “Kohl sembra aver creato il conto durante la sua presidenza di gruppo parlamentare“, ovvero negli anni tra il 1976 e il 1982. Un conto che funzionava “come riserva al di fuori delle finanze del partito”, e sulla quale Kohl “voleva evitare che troppe persone venissero a conoscenza della sua esistenza“.

La possibilità di aprire il conto, ricorda ancora Schaeuble, era legata al fatto che all’epoca la Corte delle finanze in Germania “non aveva ancora controllato il finanziamento del gruppo parlamentare”. Secondo l’ex tesoriere, inoltre, Kohl era molto geloso dei suoi ‘fondi neri’, ma “era chiaro che era il patrimonio del presidente” della Cdu e “non ne volevo sapere niente”. Una posizione di cui, sul letto di morte, Schaeuble si è pentito, rammaricandosi del fatto che “avrei dovuto essere più attento e più severo“.