I servizi segreti in Germania potrebbero essere autorizzati a monitorare più da vicino i dipendenti per fermare le “talpe”. Potrebbero controllare, ad esempio, le borse degli impiegati. Lo prevede una riforma sul Bundesnachrichtendienst Dienstsitz Pullach (BND), uno dei tre servizi segreti tedeschi. L’Ufficio del Cancelliere, come riportato da Süddeutsche Zeitung, ha trasmesso la bozza di 88 pagine alle associazioni professionali, chiedendo commenti nel giro di 24 ore. La legge si è rivelata necessaria dopo il caso di Carsten L., membro di alto livello del BND che avrebbe fotografato e stampato documenti segreti per trasmetterli al servizio segreto russo FSB tramite un contatto. Attualmente negli uffici della BND è severamente vietato portare il proprio smartphone, ma per rendere effettivo questo divieto bisogna autorizzare il controllo in borse e tasche all’ingresso, visto che finora il personale di sicurezza non è autorizzato a farlo.
L’introduzione dei controlli su borse, persone e veicoli, per quanto semplice possa sembra, è una parte rilevante della riforma per proteggere meglio i servizi segreti stranieri dai tentativi di spionaggio. La bozza, che deve ancora essere approvata dalla coalizione, afferma che il BND dovrebbe investire anche in rilevatori e scanner, che possono essere usati, ad esempio, per individuare smartphone e altri dispositivi elettronici nascosti. La Cancelleria stima una spesa di 10 milioni di euro per l’acquisto, a cui si aggiungono quasi 4 milioni di euro all’anno per il personale e i costi operativi. Oltre a queste misure previste dalla revisione della legge sul BND, il Ministero federale dell’Interno vuole anche rafforzare i controlli di sicurezza sui dipendenti dei servizi segreti.
LE CRITICHE DI ROG E GFF ALLA RIFORMA DEI SERVIZI SEGRETI
In realtà, più che il caso Carsten L., dietro la riforma c’è soprattutto una sentenza della Corte costituzionale federale, evidenzia Süddeutsche Zeitung. Infatti, l’anno scorso i giudici di Karlsruhe hanno criticato il lassismo e l’incoerenza delle regole che il governo federale impone ai suoi servizi di intelligence per la trasmissione di dati alla polizia e ad altre autorità. La loro decisione si applicava all’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, ma le sue regole per il trasferimento di informazioni si applicano anche al BND. La bozza contiene una serie di reati penali per i quali il BND sarà autorizzato in futuro a trasmettere i dati delle persone del suo spettro di osservazione ai pubblici ministeri. L’elenco spazia dal riciclaggio di denaro al contrabbando, fino alla preparazione di un alto tradimento, mentre la legge attuale menziona solo i reati di “notevole importanza”.
La riforma però è stata criticata da Reporter senza frontiere (RoG) e la Società per la libertà (GFF), che hanno lamentato anche il poco tempo concesso loro per esaminare la bozza. Per quanto riguarda i contenuti, affermano che i poteri conferiti ai servizi segreti si spingono troppo in là. Secondo i piani della Cancelleria, per trasmettere i dati alle forze dell’ordine basterebbe identificare un pericolo. La Corte costituzionale federale richiedeva un pericolo “concreto”. I critici lamentano, inoltre, il fatto che le forze dell’ordine potrebbero così ottenere in modo indiretto informazioni che non avrebbero potuto ottenere con i loro mezzi. Presto, comunque, saranno introdotte anche regole più severe sulle modalità con cui il BND e l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ottengono le proprie informazioni: secondo Süddeutsche Zeitung non ci saranno regole. La coalizione comunque non è compatta sulla riforma.