“La Germania in crisi rischia una nuova dittatura”
Lo storico Heinrich August Winkler sulle pagine dello Spiegel ha commentato l’attuale situazione in cui versa la Germania, colpita da una grave crisi che rischia di renderla una delle più deboli economie europee. Questione sulla quale lo storico ci tiene subito a sottolineare il suo auspicio, ovvero che “non ne esca come una dittatura“, similmente a quanto avvenne dopo il fallimento della Repubblica di Weimar che aprì al difficile periodo del Terzo Reich.
Furono molti, infatti, in Germania a sviluppare dopo il periodo di Weimar l’idea che, spiega Winkler, “democrazia e prosperità fossero incompatibili“. Pensiero che sembra essere sempre più diffuso anche all’interno delle attuali democrazie occidentali, nelle quali secondo lo storico “persistono diversi pregiudizi” che rendono “inevitabili le preoccupazioni sulla stabilità” delle stesse democrazie. Nel caso specifico della Germania, secondo Winkler, queste reticenze nei confronti della democrazia e i pregiudizi sono un vecchio lascito del periodo successivo “alla riunificazione” in cui “mancava nelle lezioni di storia e a casa l’educazione alla Repubblica di Weimar e al periodo nazista”, specialmente “negli Stati federali orientali”, all’epoca sotto il controllo dell’URRS.
Winkler: “La crisi della democrazia riguarda tutta l’Europa”
Passando ad un’ottica maggiormente europea, Winkler ci tiene a sottolineare che “la crisi della democrazia è più avanzata in alcuni Paesi europei che in Germania, come si evince dal successo dei populisti e dei nazionalisti di destra”, mentre il popolo tedesco sembra ancora piuttosto stretto sul sostegno democratico. Similmente, però, è anche vero che il successo sempre più ampio dell’AfD (partito tedesco di estrema destra), specialmente “negli Stati dell’Est” dimostra “la profonda divisione di due culture politiche”.
Sempre rimanendo in Germania, Winkler sottolinea anche che seppur “la vecchia Repubblica Federale ha vissuto molte divisioni politiche, la democrazia liberale non è mai stata messa in discussione da così tante persone come oggi”. Una questione che si è ulteriormente intensificata a causa dell’attacco ordito da Vladimir Putin contro l’Ucraina, con il quale “ha stracciato la Corta di Parigi del 1990 che garantisce il diritto alla sovranità nazionale, all’integrità territoriale e alla libera scelta dell’alleanza”. Se la Germania, l’Europa e le democrazie non fermano l’aggressione di Putin, secondo Winkler, “dovremmo presumere che l’Ucraina non sia l’ultimo obiettivo”, minando definitivamente la libertà democratica.