LA CRISI DEL GOVERNO SCHOLZ ORA È UFFICIALE: LA CADUTA AL BUNDESTAG APRE LA STRADA VERSO LE ELEZIONI IN GERMANIA

Dopo l’uscita di scena dei liberali di FDP, il voto di oggi al Bundestag ha visto anche l’astensione dei Verdi con dunque ben “due terzi del semaforo” definitivamente spenti: il Governo Scholz cade ufficialmente oggi, lunedì 16 dicembre 2024, anche se l’intera Germania già sapeva che si dovrà andare ad Elezioni Federali anticipate il prossimo 23 febbraio 2025. Il via libera è giunto poco prima del voto (formale) in Parlamento, con l’incontro tra il Cancelliere uscente Olaf Scholz e il Presidente della Repubblica tedesca Frank-Walter Steinmeier: Berlino aveva già dato l’ok al voto anticipato, mancava però il passaggio fondamentale formale al Bundestag dove un Governo ha chiesto la fiducia per la sesta volta della storia tedesca (il sistema è nettamente diverso da quello italiano dove il voto di fiducia è usato quasi quotidianamente).



Con soli 207 voti a favore (i parlamentari della SPD) e 394 contro, al Cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz viene negata la fiducia dando conferma della crisi di Governo iniziata con li licenziamento del Ministro delle Finanze Christian Lindner al culmine dello scontro su Manovra e aiuti all’Ucraina. La vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca ha dato la “spinta finale” decisiva per il cambio della guardia anticipato in Germania, locomotiva d’Europa sempre più in “stallo” dopo anni di altalenante gestione economica, produttiva e politica: il clima “cambiato” in Europa, dove Von der Leyen ha dovuto ampliare il dialogo verso Centrodestra, vede un consenso generale in caduta per i partiti del socialismo europeo, con Scholz in crollo totale nei consensi ormai da mesi. Insomma, le Elezioni federali anticipate erano nell’aria e dopo l’uscita di scena dei liberali, il “Governo semaforo” con Verdi, SPD e FDP si è di fatto concluso lì. Il leader socialista ha cercato la sponda della CDU per provare a tirare la legislatura fino a scadenza naturale a fine 2025 ma dai cristiano-democratici di Merz, anche complice il primo posto nei sondaggi politici nazionali (assieme alla AFD), il “nein” è stato netto.



COSA SUCCEDE ORA CON LA CADUTA DEL GOVERNO SCHOLZ: IL DISCORSO DEL CANCELLIERE E GLI SCENARI

Scholz non ha più la maggioranza del Bundestag e non è bastato il discorso programmatico tenuto oggi, dove ha lanciato stilettate ai Liberali (che hanno votato contro la fiducia come CDU, AfD, BSW e Linke) e alla destra tedesca: «Fare politica non è un gioco e bisogna avere la necessaria maturità morale per farlo». Promette il salario minimo a 15 euro l’ora, così come manterrà la promessa di inviare aiuti all’Ucraina senza però l’invio di soldati tedeschi nell’est Europa: sfruttando il discorso sulla mozione di sfiducia, Scholz parla già da candidato della SPD alle prossime Elezioni, con la fiducia ottenuta dal suo partito nonostante le forti difficoltà politiche e gestionali di questi 4 anni di “Governo semaforo”.



L’iter prevede ora che il Presidente della Repubblica, dopo aver ricevuto la richiesta formale del Cancelliere appena “affondato” al Bundestag, sciolga definitivamente il Parlamento aprendo il percorso di avvicinamento alle Elezioni (previste il 23 febbraio prossimo). Merz con la CDU è in testa attorno al 30% mentre occhi puntati restano quelli sui due partiti “populisti” (a destra con Weidel-AfD, a sinistra con BSWSahra Wagenknecht) che potrebbero giocare un ruolo chiave nel voto di inizio 2025: quello che è certo è la crisi della socialdemocrazia, in generale la sinistra tedesca sente tutto il peso della gestione governativa in questi anni di crisi economica generale, con scelte su energia e politica produttiva che hanno destato dubbi e critiche anche dallo stesso elettorato progressista. Al netto però di quanto succederà dopo febbraio, resta un dato non da poco nell’iter parlamentare previsto in caso di Elezioni anticipate: il Governo Scholz resta in carica per gli affari correnti, può anche approvare leggi se trova la maggioranza utile, ma l’accordo di cooperazione SPD-Verdi stipulato negli scorsi giorni potrebbe non bastare per varare la complicata Manovra di Bilancio 2025. In questo momento dunque è altamente probabile che la Germania entri in esercizio provvisorio di bilancio, ovvero la gestione d’emergenza a livello europeo dell’apparato finanziario di uno Stato non in grado di approvare la finanziaria entro i limiti consentiti.