Usata come modello di riferimento in Italia, dove crescono le polemiche per la lentezza con cui procede la campagna vaccinale, la Germania sembra non passarsela meglio. Lì le vaccinazioni procedono più rapidamente rispetto a noi, eppure gli scienziati accusano il governo tedesco di aver fallito. In particolare, si parla di «grave fallimento» per quanto riguarda modalità e tempistica nell’acquisizione dei vaccini Covid, nonostante siano stati raggiunti accordi nuovi e siano in corso ulteriori trattative. La pesante accusa comunque arriva dall’Accademia nazionale di scienza della Leopoldina, un organismo tra i più autorevoli consulenti sui temi della pandemia proprio per l’esecutivo di Angela Merkel. La neurologa Frauke Zipp, che ne è membro di spicco, in un’intervista alla Welt ha aspramente attaccato il governo federale. «Ritengo che l’attuale situazione rappresenti un grave fallimento dei responsabili. Perché la scorsa estate non si è prenotato una maggiore quantità di dosi?». Inoltre, la professoressa Zipp, che è pure direttrice della clinica di neurologia all’Università Gutenberg di Magonza, ha spiegato che BioNTech (società tedesca che ha sviluppato vaccino con l’americana Pfizer) aveva offerto un numero maggiore di dosi di quelle che sono state poi concordate.
GERMANIA, PERCHÉ SCIENZIATI VS GOVERNO PER VACCINI
Ugur Sahin, fondatore di BioNTech, ieri ha annunciato di essere intenzionato a distribuire più dosi rispetto a quanto programmato in Germania e di aver avviato colloqui avanzati per mettere a disposizione ulteriori dosi di vaccino per l’Europa. Eppure in base alle attuali prenotazioni, la Germania quest’anno potrà contare su 55,8 milioni di dosi tramite l’accordo in seno all’Unione europea, più le 30 milioni dell’accordo bilaterale, mentre 50,5 milioni di dosi arriveranno dalla società americana Moderna. Parliamo di 1,3 miliardi di dosi che basterebbero per arrivare all’immunità di gregge, senza contare le 100 milioni di dosi aggiuntive annunciate dall’Ue. Il problema è la tempistica, così il ministro alla Sanità Jens Spahn finisce sul banco degli imputati. Dai Laender arrivano attacchi per ritardi e rallentamenti. Anche per questo Karl Lauterbach, responsabile sanità della Spd, ritiene che serva una «rapida autorizzazione» del vaccino AstraZeneca. Secondo l’esperta sanitaria dei Verdi al Bundestag, Kordula Schulz-Asche, «sarebbe stato meglio prenotare un numero maggiore di diversi vaccini dai tanti produttori in campo», mentre Volker Wissing dei liberali osserva come «in Israele e altri paesi è possibile procedere rapidamente con le vaccinazioni».