La Germania che da alcune settimane a questa parte si sta trovando a fare i conti con l’inizio di una complicata crisi economica, sta attraversando in questi giorni anche lo scoppio della bolla immobiliare. Dal 2010 al 2022, infatti, il prezzo degli immobili era continuato ad aumentare generando quella che ora è definita la più grossa bolla speculativa tedesca degli ultimi 50 anni



Ora, però, in Germania, secondo le più recenti rilevazioni dell’Istituto di ricerca economica tedesca di Berlino (Diw), citato dall’Avvenire, la rotta della bolla immobiliare si è invertita. Su tutto il territorio tedesco, infatti, il Diw ha registrato una riduzione dei prezzi degli immobili in media del 10,2%, mentre “nei grandi centri abitati”, spiega il ricercatore Konstantin Kholodin, “i prezzi di case e appartamenti sono diminuiti anche del 12,7%”. Nelle grandi città della Germania, spiega ancora il ricercatore, lo scoppio della bolla immobiliare ha causato la più grande riduzione dei prezzi dall’anno 2000 ad oggi. Un destino, quello tedesco, che sembra sempre più segnato, dato che gli economisti concordano sul fatto che la fine della speculazione immobiliare è il primo, importante, segnale della crisi economica.



Le cause dello scoppio della bolla immobiliare in Germania

Le condizioni che hanno causato lo scoppio della bolla immobiliare in Germania, sintetizza il Diw, sono in larga parte associate ai numerosi aumenti dei tassi d’interesse da parte della Bce. Ne è conseguito, infatti, un aumento dei mutui, dei costi di costruzione, di quelli energetici e delle materie prime, che hanno influenzato anche i costi del trasporto. Panorama, poi, indebolito ulteriormente dalla carenza di manodopera qualificata, ormai strutturale.

Così, la bolla immobiliare in Germania non ha trovato più terreno fertile, con la naturale conseguenza che il mercato si è regolato, portando al tanto temuto scoppio, peraltro annunciato dal fallimento della società Signa. Inoltre, secondo l’Avvenire, allo scoppio ha contribuito anche il fallimento della promessa fatta dal cancelliere Olaf Scholz in campagna elettorale, il quale puntava a realizzare 400mila nuovi alloggi popolari all’anno per la durata della legislatura. Allo stato attuale in Germania si contano 535mila nuovi alloggi popolari (270mila l’anno scorso e 265mila promessi per il 2024), che secondo Scholz avrebbero dovuto contribuire alla stabilizzazione della bolla immobiliare, prevenendone lo scoppio.