Arriva anche il parere del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, in merito a quanto avvenuto nella giornata di ieri in Germania, l’attentato alla sinagoga di Halle: “Condanniamo con fermezza l’attacco che ha colpito nel giorno dello Yom Kippur, la città di Halle, in Germania – le parole riportate su twitter – il nostro pensiero va alle vittime e ai loro cari, la mia vicinanza alla comunità ebraica internazionale”. Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha invece rivolto il proprio pensiero all’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elblin: “Servirà, da parte di tutti – la sua missiva – un autentico scatto di consapevolezza della vastità del pericolo estremista, in ogni sua forma e declinazione, e della necessità sempre più urgente di una sua efficace repressione per il bene di tutti, non solo della comunità o dell’istituzione specifica che viene colpita”. Per Di Segni si tratta di una sfida che Italia e Germania devono essere in grado di affrontare assieme agli altri stati membri, “consapevoli che da questo impegno passa la strada di un futuro senza odio, antisemitismo, razzismo in ogni sua forma”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
HALLE, ATTENTATO ANTISEMITA SINAGOGA: IL PENSIERO DELLA MERKEL
Il cancelliere tedesco Angela Merkel si è recata nella serata di ieri presso il tempio ebraico di Oranienburgerstrasse a Berlino, come gesto di solidarietà nei confronti della comunità ebraica della Germania, profondamente scossa dopo l’attentato di ieri alla sinagoga di Halle an der Saale, in Sassonia-Anhalt. Come riferisce l’agenzia Nova, la massima rappresentante dell’esecutivo teutonico ha spiegato: “Dobbiamo essere uniti contro ogni forma di antisemitismo”, incontrando alcuni ebrei di stanza a Berlino. Sulla vicenda si è espressa anche Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, che attraverso Twitter ha confessato: “Al termine di Kippur e nell’anniversario dell’attentato al Tempio Maggiore, la notizia di un attentato alla sinagoga di Halle. Ancora sangue e morti per l’odio antisemita che in Europa rinasce nel luogo dove più ha portato morte, noi non abbiamo paura e continuiamo a vivere”. Infine il pensiero di Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico: “Non chiedetemi di credere che un giorno sarà sconfitto l’#antisemitismo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
HALLE, ATTENTATO NEONAZISTA A SINAGOGA VIDEO
Si chiama Stephan Balliet ed ha 27 anni il neonazista arrestato per l’attentato alla sinagoga di Halle. Non è ancora chiaro se abbia agito da solo o meno, ma è possibile iniziare a tracciare un suo profilo attraverso le informazioni che arrivano direttamente dalla Germania e dai social network. Convintamente antisemita, nonché antifemminista e xenofobo, l’assalitore ha girato e trasmesso online un video della strage e la sua presentazione lascia intendere molto: «Hey, mi chiamo Anon e non credo che l’Olocausto sia avvenuto». Balliet, che abita in Sassonia-Anhalt, ha diffuso la sequenza su Twitch – poi il video è stato rimosso – ed ha documentato passo per passo l’attentato: dal tentativo fallito di entrare in sinagoga alla sparatoria nel Doner Kebab, fino ai problemi con la pistola utilizzata per gli omicidi, che fortunatamente si è inceppata e non ha potuto più mietere vittime. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
HALLE, ATTENTATO NEONAZISTA: KILLER COME TARRANT
Quello di Halle è un attentato con ancora molti, troppi, punti oscuri (come ad esempio l’attacco alla sinagoga senza però fare vittime di origine ebraica, ma non solo) e l’ultima novità che arriva dalla Germania aumenta ancora di più il senso di incertezza sull’intera vicenda. L’attentatore arrestato ad Halle ha filmato la sua azione omicida e terroristica per tutti i 35 minuti di sparatoria nel centro abitato, in pieno quartiere ebraico: con una telecamera fissa sulla testa, esattamente come l’attentatore neozelandese Tarrant, ha postato il video su un sito di videogames urlando a più riprese «La radice di tutti i problemi sono gli ebrei». Le novità rilevate sempre dal Site di Rita Katz si aggiungono alle inchieste della polizia tedesca in queste ultime ore: l’attacco viene definito di matrice destra-antisemita, con il rabbino della sinagoga che ha raccontato anche ai media «L’attentatore ha sparato più volte contro la porta e ha lanciato anche diversi ordigni forse molotov, petardi o granate per entrare. La porta è rimasta chiusa, Dio ci ha protetti. Il tutto è durato forse dai cinque ai dieci minuti». Resta da capire se, quali e quanti siano i killer ancora in fuga, la matrice effettiva dell’attentato e perché gli spari siano poi andati anche contro un ristorante di kebab (colpendo la prima vittima) e una fermata dell’autobus (dove invece è morta una passante).
ATTENTATO SINAGOGA “SI SEGUE PISTA AUSTRIACA”
Arrivano nuovi aggiornamenti sull’attentato in Germania ad Halle, registrato oggi all’ora di pranzo: secondo quanto riporta la Frankfurter Allgemeine Zeitung, le prime tracce porterebbero in Austria, precisamente al Burgenland. Le forze dell’ordine hanno fermato un uomo per l’assalto, un «tedesco bianco», con i media che citano «ambienti della coalizione» di Governo della Sassonia-Anhalt. Ansa evidenzia inoltre che ci sarebbe un altro intervento a Weissenfels, sempre in Sassonia-Anhalt, con la zona di Landsberg blindata. Le operazioni della polizia si stanno concentrando in ambienti di estrema destra di quattro regioni tedesche (Baviera, Baden-Wuerttemberg, Turingia e nella stessa Sassonia-Anhalt), seppur senza nesso con gli attacchi di Halle. E sui social arriva un altro segnale: sebbene l’attacco «non è stato ancora rivendicato da alcun gruppo», le comunità di estrema destra hanno definito l’assalitore «santo». Rita Katz, direttrice di Site, ha sottolineato che lo stesso epiteto fu rivolto a Brenton Tarrant, autore della strage nelle moschee di Christchurch (Nuova Zelanda). (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ATTENTATO HALLE, GERMANIA: VITTIME NON DI RELIGIONE EBRAICA
Arrivano nuovi aggiornamenti sull’attentato in Germania ad Halle, con una sparatoria di fronte alla sinagoga e con una bomba lanciata in un cimitero ebraico. Due morti: un uomo e una donna, entrambi non di religione ebraica. Da monitorare le condizioni di due feriti, ricoverati in gravi condizioni all’ospedale locale: starebbero lottando tra la vita e la morte. E poteva essere una strage: come riporta La vita in diretta, gli assalitori hanno provato ad entrare all’interno della sinagoga, che ospitava 70-80 persone in occasione dello Yom Kippur. Per il momento il Ministero dell’Interno tedesco non si pronuncia sulla matrice dell’attentato. «Chiediamo alle persone di rimanere al sicuro nelle loro case», le dichiarazioni di un portavoce della polizia locale, mentre sono attesi aggiornamenti sulla caccia agli assalitori: secondo i media tedeschi una persona è stata fermata, mentre altri due sarebbero in fuga. Attese novità a stretto giro di posta. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
HALLE, SPARATORIA IN SINAGOGA: DUE KILLER IN FUGA
Secondo i media dalla Germania sarebbero due i killer entrati in azione ad Halle, entrambi fuggiti a piedi: negli ultimi minuti però ci sarebbe stato un primo arresto dopo l’inquietante sparatoria davanti alla sinagoga e nel pieno del quartiere ebraico. L’uomo che ha aperto il fuoco, vestito militare e con elmetto verde, è stato rintracciato e arrestato secondo i colleghi tedeschi: l’attentato presso il quartiere Paulus ha paralizzato parte della Sassonia con l’intervento delle forze anti-terrorismo in appoggio alla polizia di Halle. I vari media hanno poi rilanciato un video choc girato in diretta durante l’aggressione che pone in evidenza un uomo con fucile a pompa che spara prima contro un ristorante e poi ferma un’auto e giustizia il conducente al posto di guida. Il tutto in pieno giorno davanti al terrore di passanti e cittadini asserragliati dietro le finestre delle case. Secondo le prime stime, la bomba nel cimitero ebraico sarebbe stata lanciata solo dopo la sparatoria condotta per le vie del quartiere fin davanti alla sinagoga.
Immagini da #Halle via @MDR_aktuell : gli assalitori pic.twitter.com/MlHUU9pLFo
— Jeanne Perego (@jeperego) October 9, 2019
Foto da #Halle: uno dei terroristi e la polizia pic.twitter.com/XvDqP1od2s
— Jeanne Perego (@jeperego) October 9, 2019
ATTACCO ALLA SINAGOGA DI HALLE
Simboli e luoghi ebraici sotto attacco in Germania in quel di Halle (città di 300mila abitanti della Sassonia): i media tedeschi e la stessa Polizia municipale parlano di una sparatoria avvenuta appena fuori dalla sinagoga di Halle, mentre la Bild parla addirittura di una bomba a mano lanciata dentro il Cimitero Ebraico della medesima città tedesca. Secondo le primissime (e ancora interlocutorie) stime che arrivano dalla Germania, ci sarebbero due morti e diversi feriti tra la sparatoria e l’esplosione avvenute a poca distanza, rilevano le testimonianze dei media tedeschi: i presunti killer sono fuggiti in auto in direzione di Lipsia e per questo la polizia ha ordinato posti di blocco in ogni angolo di Halle e della regione circostante per limitare la possibilità di dileguarsi dei presunti attentatori. Al netto di ogni possibile spiegazione che potrà essere confermata o meno nelle prossime ore, al momento non è da escludere che si possa parlare di attentato ai luoghi ebraici nel centro della Germania.
SPARATORIA E BOMBA CONTRO LUOGHI EBRAICI AD HALLE
La polizia di Halle chiede ai cittadini di rimanere in casa e non uscire per alcun motivo, mentre l’emergenza e l’inseguimento dei killer è tutt’ora in corso: la Bild riferisce che sono stati sparati diversi colpi con un fucile mitragliatore, diverse persone sono state colpite. Secondo quanto successo invece nel cimitero ebraico, sarebbe una bomba a mano o una granata ad aver provocato danni e forse anche feriti all’interno della struttura in pieno giorno; potrebbe non essere questo il motivo, ma non si può non pensare che oggi in Germania e in tutto il resto del mondo gli ebrei festeggiano lo Yom Kippur, il giorno dell’espiazione, una delle più importanti feste del calendario ebraico dell’anno. Sul fronte vittime, purtroppo arriva la conferma della polizia di Halle: «almeno due persone sono state uccise nello scontro a fuoco».