Diversi paesi, per cercare di seguire i ‘diktat’ dell’UE in tema di politiche green rispettando i termini fissati per raggiungere l’obiettivo zero emissioni, hanno cercato di introdurre sussidi a carattere incentivante. Tra questi troviamo la Germania, che però, stando al progetto di legge di bilancio approvato mercoledì scorso dal gabinetto, avrebbe deciso di porre fine ai sussidi sulle energie rinnovabili a partire da gennaio 2025.
Come apprendiamo da Bloomberg la Germania avrebbe in previsione di tagliare e riformare i sussidi che paga ai produttori di energia rinnovabile a causa dell’aumento dei costi che il Governo deve sostenere. Tra pochi mesi quindi i pagamenti per i progetti di medie e grandi dimensioni saranno annullati se i prezzi dell’elettricità scenderanno sotto lo zero. Il governo ha anche proposto di rendere più facile per gli operatori delle energie rinnovabili commercializzare la propria produzione. Tutto questo però non fa che generare incertezze sugli investimenti futuri nel settore green.
SUSSIDI ENERGIE RINNOVABILI: I MOTIVI DELLA DECISIONE DEL GOVERNO TEDESCO
Finora il Governo tedesco ha garantito ai produttori di energie rinnovabili un prezzo minimo per la loro energia. Di conseguenza lo Stato si è ritrovato a dover coprire la differenza quando i prezzi all’ingrosso dell’energia sono scesi dopo il picco della crisi energetica. È stato stimato che lo Stato dovrà pagare fino a 20 miliardi di euro (21,8 miliardi di dollari) agli operatori eolici e solari entro la fine del 2024. Stiamo parlando quindi di una cifra doppia rispetto a quanto previsto dagli operatori di rete lo scorso ottobre.
In precedenza, il governo aveva pianificato di eliminare gradualmente i sussidi entro il 2027, qualora i prezzi dell’energia diventassero negativi. Ora, secondo il progetto di legge di bilancio, i produttori di energie rinnovabili smetteranno di ricevere sussidi una volta che il mercato dell’energia sarà “sufficientemente flessibile e saranno disponibili sufficienti capacità di stoccaggio“. La decisione si inserisce in un’idea di bilanciamento tra sostegno alle energie rinnovabili, necessità di contenimento dei costi e maggiore efficienza del mercato energetico.