Diverse decine di migliaia di viaggiatori entrando in Germania nelle ultime due settimane sono stati sottoposti al test per il Coronavirus ma hanno dovuto attendere solo lo scorso giovedì per conoscere il risultato. Un ritardo enorme, confermato anche dai funzionari dello stato bavarese, che hanno riconosciuto come centinaia di turisti in attesa di essere notificati erano risultati positivi al Coronavirus. Questo ha provocato un vero e proprio caos nel Paese e, come riferisce WFMJ secondo il Ministero della Sanità sono stati 44mila i risultati dei test in ritardo relativi a viaggiatori controllati in Germania soprattutto alle fermate autostradali, tra cui diverse centinaia (si parlerebbe di 908) risultati positivi al Covid. Un vero e proprio fallimento nell’attuazione ma non nella strategia, stando al commento di Soeder, presidente della Baviera. Proprio la Baviera ha offerto test volontari gratuiti negli aeroporti e dalla fine di luglio sono stati eseguiti 85 mila tamponi. Un interesse superiore rispetto a quanto previsto, al punto da registrare enormi e ingestibili ritardi nei risultati degli stessi. Secondo i funzionati, dal 30 luglio sono state testate 60mila persone. Le organizzazioni volontarie – tra cui la Croce Rossa bavarese – hanno eseguito i test sui turisti inserendo i dati e i dettagli di contatto delle persone in fogli di calcolo per pc ma qualcosa è andato storto.



GERMANIA, TEST COVID A TURISTI: RISULTATI IN RITARDO

A commentare quanto accaduto è stato Wolfgang Obermair, amministratore delegato della Croce Rossa bavarese, che al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha spiegato cosa avrebbe portato al fallimento, smentendo le responsabilità. “Il servizio è stato richiesto con un preavviso molto breve. Solo le organizzazioni umanitarie bavaresi sono state in grado di farlo con così poco preavviso”, ha spiegato. “Il nostro personale ha fatto i tamponi, li ha raccolti con i moduli di registrazione e poi li ha passati quotidianamente ai laboratori. Il passo di quando la persona che torna da un viaggio viene informata non è mai stato di nostra responsabilità, ma una questione di competenza delle autorità sanitarie”, ha proseguito. Tuttavia non sono mancate critiche ed accuse dal momento che il lavoro dei suoi volontari non avrebbe soddisfatto gli standard di qualità attesi da parte dell’Ufficio di Stato per la Salute e la Sicurezza Alimentare. Differente però il giudizio del Ministero della Salute e del Ministero dell’Interno che hanno elogiato il loro lavoro. Lo stesso Obermair, sin da subito ha fatto notare che qualcosa non andava a partire dalla mancanza di una hotline e di un processo digitale. “Ma le possibilità tecniche corrispondenti non erano disponibili. Le aziende private, a quanto pare, se lo stanno portando dietro adesso”, hanno aggiunto.

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