Si è spento all’età di 80 anni Germano Celant, tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea italiana. Voce molto seguita della critica internazionale, si è spento oggi, 29 aprile, a causa delle conseguenze del Covid-19. Celant, noto anche per aver coniato il termine “Arte Povera“, ha infatti contratto il virus nel corso di un recente viaggio di lavoro negli Stati Uniti. Figura celebre e importante per la cultura moderna, Celant ha iniziato sin da giovanissimo a frequentare l’ambiente culturale ligure. Ha conosciuto cantautori del calibro di Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco e frequentò lo stesso Liceo di Fabrizio De Andrè. Poi, nella metà degli anni ’60, ha iniziato a scrivere per riviste di cultura. Tra le sue conoscenze vanno citate anche Arturo Schwarz e Gian Enzo Sperone.



Germano Celant, dalla Biennale d’Arte di Venezia alla Fondazione Prada

Nel 1997 è stato nominato direttore della 47ma Biennale d’Arte di Venezia. In quell’occasione, come riporta il portale Exibart, commentando appunto la sua nomina, disse: “Non vorrei essere presuntuoso, ma credo che il compito che mi sono posto, appena venuto a conoscenza dell’incarico, sia stato quello di “mostrare” che la Biennale è potenzialmente uno strumento ad alto funzionamento qualitativo. – e ancora –  A parte le infinite difficoltà politiche e burocratiche, la Biennale è un meccanismo espositivo unico al mondo, con potenzialità infinite sia sul piano dell’informazione che della didattica, sia della ricerca che del funzionamento.” Nel 2015, inoltre, Germano Celant è diventato soprintendente artistico e scientifico della Fondazione Prada.

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