Gerry Scotti ha parlato del suo più grande progetto per il futuro in una lunga intervista ad Oggi dove ha confessato di volersi ritirare in campagna una volta terminata la sua carriera televisiva che Gerry Scotti prevede possa arrivare tra circa dieci anni, il conduttore ha detto: “Se devo fare un autoritratto idilliaco mi vedo con stivale da campagna, pantalone di velluto, golf più o meno deformato, cappello, la bruna dell’autunno, un bastone in mano e un cane che mi segue. Vorrei anche due o tre nipoti attorno a cui dedicare le mie bottiglie”. Al momento però Gerry Scotti, che da poco ha compiuto 65 anni,  non intende abbandonare la televisione: “Ho degli impegni che mi sono preso e saranno rispettati. Dopodiché, sto parlando di quando arriverò ai 67-68 anni non passerò 300 giorni all’anno negli studi tv”.



Gerry Scotti è un grande amante del cibo e del vino, ma non sembra intenzionato alla conduzione di un programma culinario: “Il cibo ha fatto il suo percorso in tv e secondo me è andato oltre le più rosee aspettative”, però non rinuncia ad una possibile partecipazione ad un programma sul cibo diverso dal solito: “Adesso vanno le cose più di niccha, come il viaggio di Cracco in giro per l’Italia con personaggi famosi, quello mi piacerebbe molto. Se Carlo facesse una nuova edzione e mi invitasse parteciperei molto volentieri”.



Gerry Scotti, una forza di volontà nata dall’amore per sua nipote

Gerry Scotti è da poco diventato nonno di Virginia, la notizia della nascita della nipotina Virginia gli è stata data durante il primo lockdown in cui ha ricevuto un piccolo pacco da aprire una volta tornato a casa in cui all’interno c’era un piccolo ciuccio. Per la piccola Virginia nonno Gerry ha già pensato ad un piccolo omaggio: “Virginia, con il suo soprannome avrà dedicata la bottiglia della mia prossima Bonarda, uscirà nel 2023”.

Non solo vino, nipoti e campagna. Durante la sua intervista Gerry Scotti ha parlato anche della sua esperienza con il Covid: “Sono arrivato alle 36 ore con il casco a ossigeno. Se non ci fossero stati miglioramenti, restava il passo dopo, essere intubati”. Durante quel periodo Gerry ha attinto ad una forza che non sapeva di avere, e la sua voglia di salvarsi era dovuta anche alla prossima nascita di sua nipote: “Mi sono detto: no, devo farcela, devo guarire perché tra un mese nasce mia nipote e io ci voglio essere. Ce l’ho fatta”.