Gerry Scotti a Verissimo, dopo la sorpresa di Carlo Conti, confessa a Silvia Toffanin: “sai che è nelle difficoltà che si riconoscono le persone oppure la malattia”. Poi il conduttore parla del suo ritorno a casa: “hai talmente tanto tempo di pensare tutti quei giorni, quelle notti, arrivi straniato a casa. Sono stato dichiarato guarito, ma non avevo ancora il patentino della negatività. Oggi mi sento bene, la scorsa settimana a Tu si que vales è stato bellissimo”. Un saluto poi è tutto per Maria De Filippi: “è come una sorella per me, mi è stata molto vicino in quei giorni”. Poi il conduttore ricorda Valentina, la concorrente di Tu si que vales scomparsa per la sua malattia: “avrebbe vinto per rendere omaggio alla sua grande forza. Il canto era la sua passione”. Infine Scotti parla di come sarà il suo Natale: “il mio Natale è sempre stato con i miei, molto casalingo senza grandi stranezze. Non cambierà molto da questo punto di vista, ma sentiremo tutti il peso del Natale che in tanti non potranno vivere”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Gerry Scotti e la sorpresa di Carlo Conti: “vissuto e sconfitto insieme il Coronavirus”

Gerry Scotti tra gli ospiti di Verissimo su Canale 5. Il conduttore racconta la sua terribile esperienza con il Coronavirus: “adesso come vedi riesco a parlarne con grande serenità e cognizione di causa. Sono risultato positivo in occasione di un controllo di lavoro, ma questo status di malessere è andato avanti per una settimana per cui sono andato a farmi controllare in ospedale e mi hanno detto meglio che si fermi qui. Ero in un reparto studiato pensato e dedicato al Covid e l’atmosfera è quella che tu puoi ben capire. Il più sano ero io, tutti gli altri avevano una forma molto più pesante della malattia. E’ stato bello farmi curare e rincuorare da gente così giovane e in gamba”. Il conduttore non nasconde: “è lunga anche da guarito, ma quando sei in quelle condizioni ti viene più da pregare per gli altri e spero che le mie preghiere siano stato ascoltate”. Per lui un messaggio di Carlo Conti: “c’è un’amicizia che parte da lontano, mai rivali, sempre amici. Sempre rispettosi l’uno dell’altro e questo è il legame che c’era e si è rafforzato ancora di più con questa malattia che abbiamo vissuto e sconfitto insieme”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Gerry Scotti e il Covid-19: “In terapia intensiva ho visto di tutto”

C’è anche Gerry Scotti, tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo, il talk show condotto da Silvia Toffanin in onda ogni sabato pomeriggio su Canale 5. In questa occasione, sia lui che Iva Zanicchi, due vip che hanno combattuto e vinto la battaglia contro il Covid-19, racconteranno l’esperienza del ricovero e che cosa ha significato per loro rinunciare al lavoro e al contatto col pubblico in questo periodo difficile particolarmente per chi ha contratto il virus. Diversi media hanno raccolto la sua testimonianza all’uscita della terapia intensiva, tra cui anche Radio Deejay, l’emittente per cui ha lavorato all’inizio della sua carriera e a cui è ancor oggi legato. “Non è stata una passeggiata, ho visto una storia vera, quella con la C maiuscola”, ha raccontato ai conduttori Linus e Nicola Savino nel novembre scorso, “tutti sperano di non prenderlo, ma quando ti accorgi che il sistema casalingo non basta, allora devi andare da quelli che hanno fatto la pratica (medici ed infermieri n. d. r.), ti devi fidare, ma non ti devi spaventare, anche se l’ambiente… insomma ci siamo capiti”.



Gerry Scotti: “Mi hanno messo davanti alla terapia intensiva…”

I momenti più brutti della malattia sono per lui solo un ricordo. Un ricordo terribile, certo, ma l’importante è esserne venuti fuori senza riportare danni irreversibili. In tutto, Gerry Scotti è stato ricoverato 13 giorni, “di cui gli ultimi 3 di svezzamento, per così dire, nel senso che devi reimparare a mangiare, camminare, respirare”. In quell’occasione, Gerry si è trovato faccia a faccia con la morte: “Sono stato fisicamente in una stanza che era nell’anticamera della terapia intensiva, mi hanno messo lì per non spaventarmi. Ma c’era una porta di vetro e ho visto tutto ciò che succedeva. Grazie a Dio ci sono stato 36 ore e mi sono bastate per tutta la vita. Ho visto tutto ciò che è stato, che è e che sarà”.

Gerry Scotti parla del suo ricovero in ospedale

In seguito, Gerry Scotti descrive le cure a cui è stato sottoposto: “Ho preso l’ossigeno, cortisone ed antibiotico. Quando si parla di ossigeno, tutti noi pensiamo al fattore polmonare, ma da lì l’ossigeno arriva a tutto il corpo, reni, fegato, alla circolazione e se non arriva correttamente, la saturazione comincia a scendere e la batteria del tuo telefono inizia a spegnersi. Poi sono arrivate la cannula nasale, quella forzata e lo confesso anche il casco. Ho dovuto provarlo, perché non solo ti dà l’ossigeno, ma aiuta a fare la ginnastica ai polmoni”. Nel centro Covid di Humanitas, il popolare volto Mediaset si è ritrovato improvvisamente solo. Ma “quando sei in quella situazione va bene tutto. So che ci ascoltano molte delle persone che ci lavorano e non vogliono essere chiamati eroi, ma persone che fanno bene il loro lavoro”.