Gerry Scotti è tornato finalmente a casa dopo aver trascorso 10 giorni di ricovero al Covid Center dell’Humanitas e, in un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera racconta ciò che i suoi occhi hanno visto in ospedale. «Ai negazionisti dico di stare un’ora dove sono stato io», afferma deciso il conduttore che, dopo aver lasciato l’ospedale, ha annunciato il suo ritorno a casa pubblicando una foto sul suo profilo Instagram. Dopo essere risultato positivo al covid, Gerry è rimasto una settimana a casa come raccomandano i medici, seguendo la terapia prescritta, per non intasare gli ospedali. «Ho avuto la classica settimana del fai da te, quella ordinata dai protocolli che mira a non intasare i pronto soccorso. È cominciata con febbriciattola, stanchezza, colpi di tosse. La soluzione codificata è tachipirina e cortisone. Una settimana e passa tutto. Invece no», ha spiegato.
GERRY SCOTTI E LA LOTTO CONTRO IL COVID
Dopo aver seguito tutte le prescrizioni mediche, però, Gerry Scotti non è riuscito a superare tutto e per lui è stato necessario il ricovero in ospedale. «Al secondo controllo al Covid Center dell’Humanitas a Rozzano mi è stato consigliato di rimanere da loro perché avevo tutti i parametri sballati: fegato, reni, pancreas. Ero già nell’unità intensiva, perché quando entri nel pronto soccorso del Covid Center non c’è l’area rinfresco, l’area macchinette, l’area vogliamoci bene: si apre una porta e da lì in poi vedi tutto quello che hai visto nei peggiori telegiornali della tua vita. Sono diventato verde, ho sudato freddo», ha raccontato Scotti al Corriere. Per tenere sott’osservazione tutti i parametri, Gerry è rimasto in una stanza vicina alla terapia intensiva. Quando la porta si apriva, il conduttore vedeva tutto ciò che c’era oltre quella porta. “Io li vedevo tutti, vedevo 24 persone immobili, intubate, come nei film di fantascienza. Pregavo per loro invece che pregare per me“, ha aggiunto ancora Gerry che, per un paio di giorni, ha dovuto indossare anche il casco con l’ossigeno. Oggi, Scotti è tornato a casa e, rimettendo insieme ciò che ha vissuto nelle ultime settimane, conclude: “Capisci il valore delle piccole cose della vita, un giro in bicicletta, trovarsi con tuo figlio al parco, una camminata: più sono banali e stupide e più valgono, persino una partita a carte con gli amici”.