Gerry Scotti è tornato a parlare nelle scorse ore di un problema che da anni lo affligge, quello della pensione da parlamentare che il popolare conduttore televisivo percepisco da tempo, ma che lo stesso vorrebbe bloccare ritenendo lo stesso corrispettivo ingiusto. Interpellato dai microfoni del programma Un Giorno da Pecora, condotto su Rai Radio 1 da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, il presentatore di Canale 5 ha spiegato: “Sono diversi anni che cerco di rinunciare alla mia pensione da parlamentare di 1.016 euro, ho parlato con tre premier, a destra, al centro, a sinistra. Ora ne parlerò anche con Giorgia Meloni. Nel frattempo ho seguito il consiglio di chi mi ha detto di ritirarli e dare 10mila euro l’anno in beneficenza”.
Quindi Gerry Scotti ha ribadito: “L’ho chiesto a Silvio Berlusconi, a Matteo Renzi, forse anche a Giuseppe Conte. E ora magari vado anche da Giorgia Meloni”. Gerry Scotti è stato parlamentare per cinque anni, e con il vecchio regolamento tale servizio era sufficiente per poter appunto usufruire del vitalizio riservato ai politici. L’incarico, come ricorda Repubblica attraverso il suo sito online, risale di preciso al 1987 quando lo stesso conduttore fu eletto deputato fra le fila del Partito Socialista Italiano che all’epoca era guidato dall’ex presidente del consiglio Bettino Craxi.
GERRY SCOTTI E IL VITALIZIO: “HO VISSUTO MALE QUELL’ESPERIENZA…”
Anni dopo lo stesso Scotti aveva raccontato, parlando della sua vita in Parlamento: “Ho vissuto male quell’esperienza se nella mia carriera sento di aver ricevuto molto perché ho dato molto, nella mia esperienza politica ho ricevuto poco perché ho dato poco”.
Gerry Scotti aveva già sollevato più volte in passato il problema del vitalizio, ma dopo trent’anni tale vicenda non si è ancora risolta. Speriamo che l’attuale presidente del consiglio possa mettere finalmente la parola fine alla questione, esaudendo così il desiderio dell’amato volto del piccolo schermo. Chissà che la stessa Giorgia Meloni non possa rispondere a breve, magari attraverso un post social: staremo a vedere.