Gerry Scotti e il rapporto con la politica

In una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, Gerry Scotti racconta il suo rapporto con la politica. Il conduttore, considerato dal pubblico il re del game show, alle elezioni del 1987 è stato eletto parlamentare dopo essersi candidato nel collegio di Milano alla Camera dei Deputati dove ottenne tra le file del Partito Socialista 9.286 preferenze.In seguito a quell’avventura politica, Scotti ha successivamente rinunciato a nuovi incarichi politici dedicandosi totalmente alla propria carriera. Ancora oggi, tuttavia, percepisce 1000 euro di pensione in virtù del suo impegno politico. Pensione a cui vorrebbe rinunciare anche se, per il momento, non ci è ancora riuscito.



“Ho ripreso a votare, ma ho vissuto male quella esperienza. Mi restano i famosi mille euro di pensione a cui voglio rinunciare: l’ho già detto a tre presidenti del consiglio e lo dirò anche a Giorgia Meloni. Mi suggeriscono di darli in beneficenza: c’ero arrivato. Ma vorrei non essere costretto a ritirarli. Da quando ne parlo sa quanti altri ex onorevoli mi hanno scritto per unirsi a questa idea? Zero, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.



Gerry Scotti: pensione da parlamentare in beneficienza?

Gerry Scotti non nasconde la voglia di rinunciare subito alla pensione da parlamentare. In passato, non riuscendoci, ha anche pensato di dare in beneficienza la somma percepita aiutando le famiglie più bisognose ma anche alle famiglie di persone che hanno perso la vita facendo il proprio lavoro. Il suo desiderio, però, è avere uno strumento per rinunciare personalmente a tale privilegio come ha raccontato, in passato, in un’intervista rilasciata su Radio Monte Carlo in un programma di Alfonso Signorini:

“Io vorrei che si desse uno strumento a tutte le persone che hanno avuto a che fare con incarichi di Stato, per la Repubblica, e che vogliano rinunciare alla propria indennità nel momento in cui spetterà loro, semplicemente attraverso una firma”.