E’ di un morto e di 19 feriti il bilancio di una doppia esplosione che si è verificata oggi in quel di Gerusalemme. Come si legge su TgCom24.it sarebbe stato fatto esplodere un ordigno presso la stazione centrale degli autobus, e stando a quanto riferito dai media israeliani per il momento le cause sarebbero ignote in quanto non sarebbero emerse delle rivendicazioni. Le forze di polizia locali parlano comunque di possibili attacchi palestinesi, e hanno avviato le indagini per fare chiarezza sulla vicenda, non escludendo la pista terroristica. Tutti i 19 feriti, fra cui uno in gravi condizioni, sono stati trasportati presso il servizio di emergenza Magen David Adom, e non sarebbero in pericolo di vita.
In totale sono state due le esplosioni registrate oggi a Gerusalemme, fra cui la prima vicino ad una fermata dei bus solitamente gremita, mentre la seconda è stata segnalata a Ramot, quartiere nord della città israeliana. Non è la prima volta che ordigni vengono fatti esplodere presso le fermate, visto che già in passato queste zone, solitamente piene di gente, sono state teatro di attentati o attacchi, come ad esempio quanto avvenuto soltanto lo scorso mese di agosto, una sparatoria in centro città contro un bus di linea che provocò il ferimento di diverse persone.
GERUSALEMME, DUE ESPLOSIONI: LA TESTIMONIANZA DI UN MEDICO PRESENTE SULLA SCENA
Yosef Haim Gabay, medico che si trovava sul posto quando è avvenuta l’esplosione a Gerusalemme, ha raccontato: “È stata un’esplosione pazzesca. Ci sono danni ovunque”. E ancora: “Ho visto persone ferite e sangue ovunque”.
Alcuni testimoni hanno invece affermato di aver visto un individuo con una borsa appoggiata ad un muro poco prima della deflagrazione, mentre altri raccontano di una bomba esplosa su una moto situata vicino alla fermata del bus. La jihad islamica ha definito l’atto come delle “operazioni eroiche”, per ricordare agli israeliani che i luoghi santi islamici rappresentano “una linea rossa” che non deve essere oltrepassata. Questo quanto affermato, come si legge su Tgcom24.it, da Daoud Shehab, dirigente della Jihad islamica, citato dalla radio pubblica israeliana Kan.