A Gerusalemme dovrebbe essere il periodo delle festività islamiche ed ebraiche, ma la città si è nuovamente trasformata in un terreno di scontro. Oltre 350 palestinesi sono finiti in manette e diversi sono rimasti feriti negli scontri con la polizia dopo essersi barricati all’interno della moschea di Al-Aqsa. Un portavoce della polizia israeliana ha fatto sapere che tra gli arrestati vi sarebbero persone mascherate, individui sospettati di aver profanato la moschea e soggetti accusati di aver lanciato sassi e petardi prima di barricarsi.



La polizia israeliana ha parlato di un tentativo di impedire ai fedeli di lasciare la moschea. Si tratta della seconda notte di scontri a Gerusalemme tra le forze di sicurezza israeliane e quelle palestinesi, mentre l’emittente israeliana Channel 14 dichiara che cento razzi in dieci minuti sono stati lanciati dal Libano contro l’area settentrionale di Israele, in particolare nelle zone di Shlomi e Betzet. Sempre su segnalazione dei militari israeliani, in seguito agli scontri a Gerusalemme, sono stati lanciati sette razzi da Gaza in direzione di Israele.



Gerusalemme, tensione altissima nella Spianata delle moschee: Turchia chiede stop agli attacchi

Scontri a Gerusalemme, Hamas ha definito quando avvenuto all’interno della moschea di Al-Aqsa un “crimine senza precedenti” mentre il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito Israele che questa mossa “supera tutte le linee rosse e porterà a una grande esplosione“. Gli scontri e i ferimenti dei palestinesi hanno scatenato un’ondata di proteste mentre il movimento islamista ha invitato i palestinesi in Cisgiordania a recarsi “in massa alla moschea di Al-Aqsa per difenderla assieme a tutti i luoghi sacri“.



La moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme attira decine di migliaia di fedeli che si riuniscono per il mese di digiuno del Ramadan. Si tratta di un complesso annesso dagli israeliani che ha già assistito all’esplosione di numerose tensioni, data anche la convergenza della Pasqua ebraica e del Ramadan. Una dura condanna arriva anche dalla Turchia, il cui ministero degli Esteri ha diffuso un comunicato in cui si legge che “questi attacchi contro coloro che pregano alla moschea di al-Aqsa durante il mese sacro del Ramadan non sono in alcun modo accettabili“, seguito dall’esortazione a Israele a “fermare immediatamente tutte le provocazioni e gli attacchi” nella Striscia di Gaza.