Gesù bambino può nascere anche due ore prima visto che siamo impegnati nella notta contro il Covid. A dirlo è Francesco Boccia, ministro agli Affari regionali, durante il confronto con le Regioni in vista del Dpcm. «Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia». Per Boccia eresia è altro: «Non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati». Ma ha anche tirato in ballo Papa Francesco, che «ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis». Boccia ha quindi aggiunto: «Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede». Questo passaggio del suo intervento durante il confronto con le Regioni è emerso nelle ultime ore, suscitando diverse reazioni. C’è chi l’ha presa con ironia: «Quest’anno la Madonna avrà un parto prematuro». Altri invece lo hanno attaccato: «Delirio di onnipotenza».
BOCCIA “NATALE? ATTO DI FEDE, NIENTE CRONOMETRO”
Secondo quanto riportato da la Stampa, Francesco Boccia avrebbe tirato in ballo Natale e la nascita di Gesù bambino parlando del rischio coprifuoco. Solo tre giorni fa avevano fatto discutere altre dichiarazioni, sempre in merito all’andamento dell’epidemia Covid e in vista del Natale. «Molti italiani non ci saranno più il prossimo Natale», disse il ministro per gli Affari regionali nell’intervista rilasciata a La Vita in Diretta su Rai1 giorni fa. Al pressing di chi vorrebbe delle riaperture per le feste di Natale, in particolare delle piste da sci, Boccia replicò duramente: «Discutere di cenoni e feste con 600-700 morti al giorno lo trovo davvero fuori luogo». Parole che però non suscitarono l’indignazione di molti religiosi che non hanno mai fatto della loro fede una questione di cronometro e che per questo motivo si sentono ingiustamente e senza alcun motivo attaccati da un ministro che evidentemente poteva usare un’espressione diversa.