LA MOSTRA IN PARLAMENTO UE CON GESÙ IN ‘SALSA’ LGBTQ
Figuriamoci se nel 2023 possiamo “indignarci” per l’ennesima presa in scherno di una religione tra le meno “cool” a livello mondiale come il cristianesimo: diverso invece trovarsi un’opera con Gesù in salsa LGBTQ, attorniato da discepoli sadomaso, all’interno della massima istituzione europea, ovvero il Parlamento Ue di Bruxelles. Accade però così con l’ultima mostra presentata dall’artista fotografica svedese Elisabeth Ohlson per celebrare l’imminente Presidenza della Svezia nel prossimo Consiglio Europeo.
«Carissimi – si legge nella lettera inviata alle email dell’Europarlamento dalla deputata europea Malin Bjork (Sinistra svedese) – in occasione della presidenza svedese del Consiglio europeo, ho invitato l’artista fotografica Elisabeth Ohlson a mostrare alcune delle sue opere. Tutti i pezzi che ha scelto per questo spettacolo hanno un tema LGBTQI o altrimenti inclusivo, dei diritti umani». Ed è proprio in allegato alla missiva che si trovano due delle foto-simbolo più provocatorie dell’artista: in una si nota un barchino di migranti che si avvicina ad una nave dove un militare poggia un piede per tenerlo a distanza; nell’altra, per l’appunto, ecco il Gesù Cristo “arcobaleno” circondato da discepolo vestiti come schiavi sadomaso omosex.
GESÙ SADOMASO IN MOSTRA, LEGA ALL’ATTACCO DELL’EUROPA: “GRAVE PROVOCAZIONE”
Quella organizzata dal gruppo politico “The Left” (La Sinistra, ndr) è dunque una rassegna culturale e intellettuale, artistica se si vuole, con però dentro il consueto “messaggio politico” della sinistra europea in termini di inclusione, diritti LGBTQ e immigrazione. «È legittimo affrontare tematiche di ogni tipo nelle sedi istituzionali, ma strumentalizzare una religione è una intollerabile mancanza di rispetto verso milioni di fedeli in tutta Europa. Altro che approfondimento culturale, questa appare come una provocazione gratuita: perché offendere e mancare di rispetto?», attacca l’europarlamentare della Lega Maria Veronica Rossi raggiunta da “Il Giornale” dopo la notizia diffusa sul Gesù “made in LGBTQ”.
Come scrive giustamente Francesco Giubilei sul quotidiano diretto da Minzolini, se 25 anni fa un’opera simile dell’artista fotografa Olsen – lì si trattava di un Gesù in chiave LGBTQ all’interno di una cattedrale svedese – venne bloccata all’ingresso del Parlamento Europeo perché i questori la ritennero un’iniziativa provocatoria, ecco che oggi non è più così. Ci permettiamo un breve e anche banale se volete “paradosso”: sarebbe stato promosso ugualmente da un partito di sinistra nella sede del Parlamento Ue una mostra con foto riguardanti un Maometto “arcobaleno” con degli imam sadomaso?