Gesù nel Sepolcro, si celebra nel giorno del Sabato Santo

In un periodo legato alle ricorrenze della Pasqua liturgica, il 16 aprile la Chiesa cattolica celebra la ricorrenza di Gesù nel Sepolcro, un momento fondamentale dei misteri che legano la figura del Figlio di Dio alle ultime esperienze di vita terrena, il momento nel quale da carne diviene spirito per poi tornare ad essere momentaneamente carne nel mostrarsi agli Apostoli e ascendere ancora una volta al Cielo in quanto Figlio e Spirito Santo.



Questa fase della vita di Cristo è profondamente complicata da capire, ma va compresa a fondo perché imprescindibile momento nel quale Gesù ha mostrato, prima alla Madre e alle donne che nel sepolcro non lo videro più avvolto nel drappo di lino, poi mostrandosi agli Apostoli, che lui non era solo un profeta, un predicatore credibile, un santo in Terra ma l’effettivo inviato della Trinità Divina, il Figlio che è Padre e Spirito Santo. Giovanni fu vicino forse più di chiunque altro al suo Rabbi (così gli apostoli chiamavano Gesù Cristo, parola che in ebraico significa Maestro, così si rivolgevano i dodici alla loro Guida spirituale). Giovanni credeva ciecamente in Gesù e mai dubitò degli insegnamenti o delle profonde verità assolute del suo Maestro, lui che ha vissuto l’intero dramma della Croce e in precedenza l’umiliazione del tribunale sommario dei sacerdoti ebrei, l’assenza di posizione da parte di Roma rappresentata da Ponzio Pilato, le torture e la sofferenza di Nostro Signore.



Gesù nel Sepolcro, Giovanni il primo apostolo a…

Per questo motivo Giovanni fu il primo apostolo che si recò al Sepolcro, dove era Gesù, perché sentiva che sarebbe successo ciò che il suo Redentore aveva profetizzato, cioè la resurrezione della carne, l’ascesa al Cielo, l’assenza del corpo perché trascendente verso il Padre. Questo fu un profondo atto di fede che ci rende Giovanni come apostolo fondamentale anche dopo i giorni che successero la Pasqua, dopo che Gesù ascese come Spirito Santo ricongiungendo la Trinità. Si sentiva ancora tanto ignorante nell’apprendere la scrittura che Gesù lasciò come eredità dogmatica ai suoi apostoli: ‘Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura’, dichiara Giovanni, eppure ci credevo, vidi il Sepolcro vuoto e fu conferma del mio Credo in qualcosa che non comprendevo quasi per nulla, ma sentivo forse la Verità alla quale affidare la propria anima. Questo momento è fondamentale nel mostrare la Fede così come le scritture la intendono, un atto generoso in assenza di dubbi e incertezze, la Fede non crolla mai se è forte e quando cede leggermente al dubbio, subito torna prepotente e più salda di prima.



Il Sepolcro dove fu inumato Cristo è il simbolo della Fede, un allegoria di come un luogo da fisico diviene metafisico, la grotta come simbologia e allegoria del grembo materno, quello di Maria, Madre di Gesù e da quel grembo di pietra Gesù risorge, mostra agli increduli la sua forza spirituale, la sua essenza divina, anche a coloro che sotto il monte Golgota, durante la Crocifissione, lo derisero incitandolo a compiere un miracolo salvandosi. Non era quello il momento: Cristo sapeva quali fossero i passi da compiere, attendeva momenti di fede da parte di chi lo amava e seguiva, e la resurrezione dopo la Morte era l’attimo effimero nel quale la Fede diviene Rivelazione, Amore, conferma. La Pasqua è come un fiore che matura su un terreno fertile, così scrisse un religioso tanti anni fa e quel terreno fu il cuore di Giovanni e noi, così come fece l’apostolo, celebriamo Gesù nel Sepolcro attendendo la sua Resurrezione da Spirito a carne per tornare immediatamente a Spirito, così come anche noi un giorno potremo Risorgere nel momento del Giudizio e sedersi accanto a Gesù.

Tutti gli altri Beati di oggi

Nella stessa giornata del 16 aprile celebriamo anche: Santa Bernardetta Soubirous, Vergine; San Magno delle Orcadi, Conte e martire; Beati Pietro Delepine, Giovanni Menard e ventiquattro compagne, Martiri.