Un Gesù “sovrapposto” alla faccia di Salvini con il presepe all’ingresso del congresso di ieri della Lega con una citazione “d’eccezione”: «E mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost», l’iconico “E adesso ci riprendiamo tutto quello che è nostro” di Gomorra, il romanzo e la serie scritte da Roberto Saviano, il grande nemico del leader leghista. Ecco, non è una scena di satira e neanche un attacco in piazza delle Sardine anti-Lega: no, è quello che è apparso per alcune ore sui canali social della Lega salvo poi accorgersi della gaffe e cancellando quando ormai la polemica era esplosa. Tra i leghisti infuriati per l’ironia blasfema, proprio il giorno dopo aver ribadito dal palco di Milano la profonda sintonia con i valori e la tradizione del cristianesimo ma ovviamente anche nelle opposizioni che non hanno perso l’occasione si sottolineare la gaffe dell’account Lega, per di più doppia per aver anche citato il “nemico” Saviano. «Apprendo che per la Lega di Salvini Gesù era un camorrista napoletano», scrive un utente su Twitter mentre altri sottolineano la bestemmia non tanto velata.
IL PRESEPE “CON” GOMORRA: LE SCUSE DOPO IL TWEET
Il danno ormai è fatto anche se poi correttamente l’account social della Lega Salvini informa tutti i follower dell’errore e del motivo di questa svista clamorosa: «A causa di un errore nella procedura di traslazione da Facebook nelle scorse ore sono stati tradotti in tweet non solo i post legittimi della pagina, ma anche alcuni post pubblicati da utenti esterni, che nulla c’entrano con la nostra volontà». Infine, oltre all’errore ammesso, anche le scuse per quanto provocato: «Uno dei post traslati con una vignetta su Gesù NON era ovviamente opera degli amministratori, bensí di un utente. Ci scusiamo». Viene anche inserito il post della “discordia” da dove proveniva la “battuta” citata del Gesù-Salvini sul presepe e su Gomorra: tutto risolto dal punto di vista politico, non esattamente il massimo per chi come la Lega di norma è maestra nella comunicazione mediatica sui social.