Ghali a Sanremo 2024 con “Casa Mia”: l’Ariston balla
Torna ad esibirsi Ghali nella terza serata di Sanremo 2024. Il cantante italo-tunisino, con un gilet brillantinato e colorato e dei guanti bianchi, intona la sua “Casa mia”, un brano che ha fatto discutere e non poco, principalmente per una frase in particolare: “Ma, come fate a dire che qui è tutto normale, per tracciare un confine con linee immaginarie, bombardate un ospedale, per un pezzo di terra o per un pezzo di pane: non c’è mai pace”. Si tratta di una frase pensata per quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, che ha fatto infuriare la comunità ebraica. Il suo brano, però, sembra piacere all’Ariston, che balla con lui!
“Casa mia”: intento sociale nelle parole di Ghali
È uno dei massimi esponenti della musica rap e italiana. Stiamo parlando di Ghali, milanese di origini tunisine che torna a Sanremo 2024, questa volta in gara, dopo la sua partecipazione come superospite nel 2020. Da Cara Italia a Good Times, passando per i duetti con Sfera Ebbasta, Madame, Marracash, Liberato e Thasup, la sua esperienza è consolidata nonostante abbia solo trent’anni. Il brano che ha portato al suo esordio all’Ariston, Casa mia, è perfetto per la pista della discoteca, ma non nasconde il suo forte intento sociale, con l’artista che sottolinea il desiderio di un mondo all’insegna della pace e della fratellanza.
Il testo e la musica di “Casa mia”: la strofa controversa e l’attacco del presidente della comunità ebraica di Milano
Ghali è salito sul palcoscenico con un completo glitter azzurro, pienamente coerente con il mood della composizione. Si nota rapidamente la sua atmosfera stellare e aliena, con allestimento da parte dell’esperta di immagine Ramona Tabita. Il suo outfit è pieno di brillantini e cristalli, con pantaloni a vita altissima e cardigan impreziosito dalla griffe di Jonathan Anderson. Ha inscenato un dialogo con un alieno immaginario presente in platea (evitando così il paragone con la scimmia di Gabbani) e il tormentone del prato verde e del cielo sempre più blu, tipico di Rino Gaetano, fa da sfondo alla necessità di un mondo senza frontiere, dove “casa mia e casa tua” non sono più importanti.
Il pezzo è forse tra i più impegnati dell’anno, l’unico in gara con un chiaro riferimento alla Palestina e, nonostante nel testo dica chiaramente di non voler “alzare un polverone”, lo ha sollevato ugualmente, con il passaggio che recita “Ma, come fate a dire che qui è tutto normale, per tracciare un confine con linee immaginarie, bombardate un ospedale, per un pezzo di terra o per un pezzo di pane: non c’è mai pace”. Questo ha scatenato le ire del presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi che ha attaccato il cantante dicendo che fa “propaganda antisraeliana”. Ghali ha risposto alla provocazione con un post sui social che recita così “Se la mia esibizione porta a ragionare sull’irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere allora ben venga. Non si può andare oltre. È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso”. Qui il caso nel dettaglio.
La classifica: Ghali potrebbe riservare sorprese, perché il coraggio premia
Al momento, Ghali non è nella lista dei primi cinque della graduatoria del Festival di Sanremo, decretata dalla Sala Stampa. Non è dato tra i grandi favoriti dai bookmakers e potrebbe finire nella seconda parte della classifica, ma come sempre sono le radio a decretare il vero successo di una qualsiasi canzone e la polemica innescata dal testo, caso che possiamo estendere anche a Dargen D’Amico che ha chiesto il “cessate il fuoco” al termine della sua esibizione, ha già infiammato i social che potrebbero influire molto sull’esito della gara.