Nonostante sia in corso una vera e propria allerta per il ghiacciaio del Monte Bianco, per la quale il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha evidenziato “la necessità e l’urgenza di un’azione forte e coordinata per il clima, per scongiurare il verificarsi di eventi estremi che rischiano di avere conseguenze drammatiche”, per Courmayeur potrebbe non esserci un pericolo concreto. A riferirlo, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, è stato il primo cittadino Stefano Miserocchi che ha commentato: “Non c’è alcun ghiaccio che può cadere su Courmayeur, non sta cadendo il Monte Bianco, non c’è alcun pericolo per la popolazione siamo di fronte a un fenomeno glaciologico definito”. Le sue parole sono giunte in occasione dell’incontro nella sala del municipio con gli abitanti e gli esercenti della Val Ferret dopo l’allarme lanciato. Il sindaco ha poi ammesso: “Purtroppo al momento non c’è un arco temporale predefinito, cioè non c’è la possibilità di definire quando finirà l’allerta”. In serata è prevista una nuova perturbazione che porterà ad un inevitabile abbassamento delle temperature e ad una leggera nevicata sul Monte Bianco e sul suo ghiacciaio che resta a rischio crollo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ESPERTO: “NO APOCALISSE, SOLO PRECAUZIONE”

Ghiacciaio Monte Bianco, nuovi aggiornamenti sul rischio crollo per il massiccio Planpincieux. Raffaele Rocco, coordinatore regionale del Dipartimento programmazione, risorse idriche e territorio e esperto nel settore delle emergenze idrogeologiche, ha spiegato ai microfoni dell’Ansa che «la Regione Valle d’Aosta e il Comune di Courmayeur hanno scelto un atteggiamento precauzionale, ma questo non significa che si prevedono scenari apocalittici». Nessuna apocalisse, dunque, ma solo una scelta precauzionale: «Nessun modello scientifico ci può dire oggi se e quando ci potrà essere questo distacco. Possiamo solo prevedere quale sia l’area interessata nel caso in cui avvenga il crollo». Attese novità nelle prossime ore: ricordiamo che il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, aveva evidenziato la necessità di un’azione forte e urgente per il clima per scongiurare eventi estremi e pericolosi come questo. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GHIACCIAIO MONTE BIANCO, GROSSO BLOCCO DI GHIACCIO CADUTO STAMANE

Si è staccato un primo importante blocco di ghiaccio del giacchiaio Planpincieux sul Monte Bianco. Come riferito da Repubblica, attorno alle ore 10:30 di stamane, si è sentito un forte boato, derivante proprio dal primo enorme blocco che è venuto giù dalla montagna. Gli esperti, del resto, lo avevano annunciato, anche per via della velocità con cui si sta muovendo il seraccio, mezzo metro al giorno per una massa di 250mila metri cubi gelati. Si temono altri distaccamenti, anche se le condizioni meteo prevedono neve, e di conseguenza la situazione potrebbe migliorare con l’abbassarsi delle temperature. Per la serata di oggi, alle ore 17:45, il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi ha convocato una riunione con i vari residenti, esercenti e proprietari della Val Ferret (minacciata appunto dal ghiacciao), per cercare di capire come muoversi nei prossimi giorni. La zona non è nuova a cadute di blocchi ghiacciati, iniziate già negli anni ’50: dal 1997, visto il pericolo, sono stati installati dei sensori per monitorare meglio i vari movimenti e cercare di prevedere i distaccamenti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MONTE BIANCO, GHIACCIAIO VERSO IL CROLLO: IL COMMENTO DI CONTE

Monte Bianco, allerta ghiacciaio a rischio crollo: arrivano buone notte dalle previsioni meteo. Come spiegato dai colleghi di Quotidiano.net, in serata è previsto l’arrivo di una perturbazione che poterà una diminuzione delle temperature ed una leggera nevicata sul massiccio: secondo una prima stima, cadranno centimetri di neve fino a quota 2.200-2.300 metri. Regione Valle d’Aosta per monitorare la situazione, con tanto di predisposizione di un radar che sorveglierà il ghiacciaio 24 ore su 24: la tecnologia potrà funzionare anche in condizioni di scarsa visibilità ed è un potenziamento rispetto all’attuale monitoraggio fotografico. Sulla situazione del ghiacciaio di Planpincieux è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: «Un allarme che non ci può lasciare indifferenti e che deve scuoterci e mobilitarci tutti. Per questo motivo continueremo a seguire e incoraggiare la mobilitazione dei cittadini e dei giovani, perché consapevoli dell’impatto sproporzionato che i cambiamenti climatici hanno sulle generazioni presenti e future», le sue parole all’Onu. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MONTE BIANCO, COLUCCI: “GHIACCIAIO POTREBBE SCIVOLARE A GIORNI””

Il caso del ghiacciaio Plampincieux, sul Monte Bianco, che sta letteralmente crollando, potrebbe essere solo uno dei numerosi a cui assisteremo nei prossimi anni. Ad affermarlo è il glaciologo del Cnr, Renato Colucci, che intervistato dai microfoni dell’agenzia Agi ha spiegato: “Entro 25, massimo 30 anni, tutti i ghiacciai alpini sotto quota 3.500 metri si scioglieranno se le temperature rimarranno queste. In un convegno di due mesi fa dissi esattamente questo, e ora sta succedendo. I ghiacciai temperati, come quelli sulle Alpi, sono più suscettibili alle alte temperature. Ormai temo che per i ghiacciai sia tardi, bisognava intervenire 40 anni fa quando la scienza ha cominciato a lanciare allarmi”. Un allarme quasi da film catastrofico quello del noto esperto, ma purtroppo non siamo in una pellicola hollywoodiana bensì nella realtà, e se l’aumento delle temperature medie della terra non verrà contenuto, c’è il serio rischio che gran parte dei ghiacciai si sciolga nel giro di qualche decennio, innalzando il livello degli oceani e sommergendo numerose isole e arcipelaghi. Secondo Colucci è complesso prevedere quanto tempo ci vorrà affinché il ghiacciaio crolli definitivamente: “poggia su una superficie molto ripida, e questo ovviamente accentua lo scivolamento, agevolato dall’acqua che si forma con il progressivo scioglimento e che scorre tra ghiaccio e roccia, facendo in pratica da lubrificante. La situazione è allarmante, in questi casi in una frazione di secondo crolla tutto. Ci vogliono giorni, settimane, nessuno può prevederlo con certezza”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GHIACCIAIO MONTE BIANCO PLAMPINCIEUX A RISCHIO CROLLO

Un ghiacciaio di circa 250mila metri cubi è a rischio crollo sul Monte Bianco. La massa che ha messo in allarme le strutture tecniche della Regione Valle d’Aosta e della Fondazione Montagna sicura è il Planpincieux, sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio. Le analisi hanno registrato un’accelerazione del movimento che ha raggiunto la velocità di 50-60 centimetri al giorno. Per questo motivo il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, oltre a disporre la chiusura della strada comunale della Val Ferret, ha ordinato anche l’evacuazione di alcune case in una frazione del Comune a scopo precauzionale. Nell’ordinanza si legge:”A seguito delle segnalazioni pervenute dalle Strutture regionali e dalla Fondazione Montagna Sicura si è rilevato un significativo incremento della velocità di scivolamento del ghiacciaio Planpincieux nell’ultimo periodo. In base agli scenari presentati per motivi di sicurezza e incolumità pubblica, abbiamo dovuto adottare tali misure poiché lo scenario di eventuale caduta della porzione di ghiacciaio interessa questa volta il fondo valle antropizzato, in particolare la strada comunale di accesso alla località Planpincieux (che non rientra negli scenari). Tali fenomeni testimoniano ancora una volta come la montagna sia in una fase di forte cambiamento dovuto ai fattori climatici, pertanto è particolarmente vulnerabile. Nella fattispecie si tratta di un ghiacciaio temperato particolarmente sensibile alle elevate temperature”.

GHIACCIAIO MONTE BIANCO A RISCHIO CROLLO

Quello del ghiacciaio Planpincieux non è un caso isolato: nella stessa zona il Whymper è sotto osservazione perché ci si aspetta un imminente cedimento del seracco terminale. Per questo motivo il primo cittadino ha emanato ad inizio settembre un’ordinanza con cui ha disposto la chiusura dei sentieri sottostanti. Che la situazione per i ghiacciai sia in costante peggioramento ne è la prova anche la condizione del Lys, sempre in Valle d’Aosta, ormai a rischio sopravvivenza al punto che da venerdì a domenica l’associazione Dislivelli e Cinemambiente svolgeranno un “funerale” per denunciarne la sparizione di neve e ghiaccio anche in questa porzione del versante sud del Monte Rosa. Secondo il dossier del Wwf Italia “La crisi climatica nel Mediterraneo: alcuni dati”, i ghiacciai al di sotto dei 3.500 metri sono destinati a sparire nel giro dei prossimi 20-30 anni. Se le temperature continueranno a salire, sostiene l’analisi, nel giro di pochi decenni i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi drasticamente o addirittura scomparire lasciando soltanto quelli sulle Alpi Occidentali, ovvero le vette più alte.