Per Giacomo Bozzoli in carcere dopo l’arresto, avvenuto poche ore fa nella sua abitazione di Soiano sul Lago di Garda, la prima notte in cella sarebbe trascorsa in uno stato di choc e sorvegliato a vista per il timore di gesti di autolesionismo. Il 39enne è stato trovato dai carabinieri all’interno della sua villa, mentre erano in corso ricerche a tappeto estese a tutta l’Europa, nascosto in un cassettone del letto matrimoniale con un borsello contenente 50mila euro.



Segno, ha sottolineato il procuratore di Brescia, della presunta volontà da parte di Giacomo di continuare la latitanza e di non costituirsi all’esito del processo per l’omicidio dello zio Mario Bozzoli – ucciso e gettato in un forno della loro fonderia di famiglia a Marcheno nel 2015 – che si è concluso con la sua condanna definitiva all’ergastolo. Per giorni, Giacomo Bozzoli avrebbe cercato di scampare alle autorità vivendo da latitante nel tentativo di trovare un luogo sicuro in cui evitare il fine pena mai. Per la giustizia italiana, fu lui ad assassinare lo zio 52enne al culmine di una lunga serie di tensioni intestine per la gestione dell’azienda.



Dov’è Giacomo Bozzoli dopo l’arresto

Dopo essere stato arrestato, come riporta Ansa, Giacomo Bozzoli è stato condotto nel carcere di Canton Mombello per iniziare a scontare l’ergastolo. L’imprenditore 39enne era stato avvistato con la compagna e il figlio in un resort di lusso a Marbella, in Spagna, durante la fuga e sarebbe tornato in Italia senza essere notato, ma come sia stato possibile – alla luce dell’imponente caccia all’uomo estesa al resto del mondo – è ancora un mistero.

Non si esclude che possa aver avuto complici nella sua fuga di 11 giorni dopo la condanna definitiva, e ora sarebbe rinchiuso in una cella singola lontano dalla sezione “nuovi arrivi” del penitenziario. L’ingresso nella struttura sarebbe avvenuto nella serata di ieri, 11 luglio, intorno alle 22:20. Sull’ipotesi di eventuali complicità nella latitanza di Giacomo Bozzoli, la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per procurata inosservanza della pena attualmente a carico di ignoti.