E’ stato trasferito Giacomo Bozzoli, il 39enne arrestato tre giorni fa dopo una latitanza di 10 giorni, colpevole di aver ucciso lo zio Mario Bozzoli e già condannato in cassazione all’ergastolo. Come ricorda TgCom24 attraverso il proprio sito web, l’imprenditore bresciano è stato portato inizialmente presso il carcere di Canton Mombello, dopo di che è stato risistemato in quel di Bollate, dove già si trova fra gli altri Olindo Romano, accusato della strage di Erba insieme alla moglie Rosa Bazzi.
Bozzoli resta comunque sorvegliato a vista tenendo conto che gli inquirenti sono preoccupati che lo stesso possa dare vita a qualche gesto estremo derivante dalla disperazione di essere finito in galera. Come mai il trasferimento da Brescia a Milano? La decisione è giunta per il fatto che l’istituto penitenziario di Canton Mombello è risultato troppo pesante per lo stesso detenuto, tenendo conto che si tratta del carcere più sovraffollato del nostro Paese, di conseguenza si è optato per il trasferimento di modo che il condannato possa avere contatto con una realtà senza dubbio meno traumatica.
GIACOMO BOZZOLI, LA RICHIESTA DI VEDERE IL FIGLIO
Giacomo Bozzoli continua a professarsi innocente, e dopo aver ribadito il proprio pensiero in occasione dell’arresto nella sua villa bresciana, ha aggiunto altri particolari, precisando che vi sarebbe un uomo originario dell’Austria che potrebbe provare la sua innocenza, anche se non è ben chiaro quale possa essere il collegamento con la vicenda della fonderia. Inoltre, una volta che è stato portato in carcere, ha chiesto di poter vedere il figlio, con cui ha passato quelle che probabilmente sono state le ultime vacanze della sua vita, pochi giorni fa in Spagna.
Una vicenda che è stata definitivamente chiusa dopo tre gradi di giudizio quella di Giacomo Bozzoli ma non per lo stesso 39enne imprenditore, che continua quindi a dichiararsi estraneo ai fatti. Eppure sarebbe stato lui, forse con la complicità di altri, ad aver gettato nel forno dell’azienda di famiglia il corpo dello zio l’8 ottobre del 2025, visto che lo stesso pare che ostacolasse gli affari di Giacomo Bozzoli.
GIACOMO BOZZOLI, I NUOVI DETTAGLI SUL SUO PIANO DI FUGA E L’ARRESTO
Nel frattempo emergono ulteriori dettagli in merito alla latitanza del condannato, che ricordiamo, è sparito per 10 giorni dopo la sentenza della Cassazione. Il ritrovamento è scattato in particolare giovedì mattina alle ore 5:30, quando una delle cimici installate dagli inquirenti nella casa del condannato ha segnalato un “alert”, una presenza sospetta.
Sembra che Giacomo Bozzoli sia tornato in Italia (molto probabilmente dalla Spagna), con un’auto a noleggio e una volta che le forze dell’ordine hanno ricevuto questo “segnale rosso”, hanno sorvegliato h24 la villa di famiglia fino a che non è appunto spuntato lo stesso Giacomo Bozzoli. A confermare la presenza in casa anche una delle telecamere segrete installate sempre dagli inquirenti e a quel punto è scattato il blitz delle forze dell’ordine che hanno trovato Bozzoli nascosto sotto al letto.