Da giovedì 30 gennaio 2020 “Odio l’estate” in sala, c’è grande attesa per il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il trio comico oggi è stato ospite da Silvia Toffanin nel salotto di Verossimo e Giacomo Poretti ha ripercorso l’inizio della loro avventura: «Ci siamo conosciuti in Sardegna, loro due erano una coppia di carabet ed io facevo il capo villaggio: ci siamo conosciuti e poi…» è iniziato il grande sodalizio artistico, che li ha portati ad ottenere grande successo. A proposito del film, Giacomo ha spiegato sul titolo: «E’ quel fastidio che ti coglie i primi di agosto, quando sei in partenza e succede sempre qualche casino». Poi, sulla trama: «Tre famiglie che non si conoscono, per una serie di equivoci prenotano la stessa casa: arrivano lì e si accorgono che devono vivere nella stessa casa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GIACOMO PORETTI A VERISSIMO

Giacomo Poretti del trio comico di Aldo, Giovanni e Giacomo è tra i protagonisti questo pomeriggio di “Verissimo”, l’oramai tradizionale appuntamento del sabato nel salotto di Silvia Toffanin per quello che per lui è anche un ritorno: ed è probabile che nel corso dell’ospitata il 63enne originario di Milano non solo parlerà dello stato di salute del trio dopo i tanti rumors dell’ultimo anno e ma pure della nuova pellicola che vede i tre tornare in sala a partire dal prossimo 30 gennaio. Diretto come al solito dal fidato Massimo Venier, “Odio l’estate” è un film che come nella migliore tradizione vede la trama partire da un equivoco ovvero l’affitto da parte di tre diverse famiglie della medesima casa estiva: “Sono tre famiglie che non si conoscono: io modestamente faccio la persona altolocata e di un certo livello, sono un dentista nella vita mentre invece Aldo immaginate che fa? Un ca…” ha scherzato Giacomo presentando la loro ultima fatica cinematografica in quel dell’Università IULM e scatenando le risate del pubblico, senza però svelare altro dell’intreccio dato che ha ammesso di temere “ritorsioni” da parte dell’ufficio stampa.



GIACOMO PORETTI E IL NUOVO FILM “ODIO L’ESTATE”

Oltre a quest’ultimo progetto cinematografico, di recente Giacomo Poretti è stato pure protagonista di Bar Spot, il format ideato da Gino&Michele e condotto da Francesco Bozza per Zelig Official: intervistato a proposito di sport e pubblicità, il 63enne attore e cabarettista ha avuto modo di ironizzare, dopo aver visto assieme ai conduttori una lunga clip, sul suo rapporto con le donne che anche nelle pellicole del trio ha un ruolo fondamentale nella trama. E questa è stata anche un’occasione per il diretto interessato per toccare tangenzialmente uno degli argomenti che da tempo circolano attorno ai tre ovvero quelli di possibili tensioni e se lo scioglimento sia davvero qualcosa all’orizzonte. “Il nostro trio non si scioglie, semplicemente ognuno di noi sta portando avanti dei progetti propri” aveva avuto modo dire annunciando proprio l’arrivo di un nuovo film nel 2020. “Problemi personali? Se non siamo divisi significa evidentemente che siamo in buoni rapporti” aveva poi tagliato corto Giacomo negando pure qualunque problema a livello personale.

LO SPETTACOLO TEATRALE DA “SOLISTA”

E uno dei percorsi portati avanti in parallelo da Giacomo Poretti è proprio quello teatrale dato proprio lo scorso 25 novembre l’attore ha debuttato in scena con “Chiedimi se sono di turno”, spettacolo che evidentemente fa il verso e cita il titolo di una delle pellicole di maggior successo del trio comico lombardo-milanese. Una sorta di one man show diretto dal regista Andrea Chiodi in cui stavolta il 63enne non è accompagnato dai suoi sodali e che ha debuttato al Teatro Oscar di Milano, venendo replicato quasi fino alla fine dell’anno (venerdì 29 dicembre). Come si evince dal titolo, questa volta Poretti interpreta in scena un lavoratore che segue dei turni, ovvero un infermiere, colto in varie situazioni della sua frenetica professione: nel lungo monologo di Giacomo si scopre pian piano qualcosa del suo personaggio che sogna di diventare un calciatore famoso e che ha come suoi veri amici in realtà solo gli strumenti di lavoro, per un pezzo che oscilla tra la prevedibile comicità e qualche attimo di nostalgia e di riflessione dolceamara ma nascosta tra le righe.