Giacomo Poretti si racconta nell’incontro tenutosi alla facoltà di Infermieristica dell’Università Statale di Milano. Il mondo lo conosce da anni come comico e attore, in quanto componente del trio con Aldo Baglio e Giovanni Storti. Prima dell’indissolubile sodalizio artistico, però, aveva una vita lavorativa ben diversa, proprio da infermiere. Per ben 11 anni. Lo aveva rivelato nel corso della pandemia di Covid, ringraziando i suoi “ex colleghi”, adesso è tornato a parlarne.
Di fronte a 30 studenti del Corso di Laurea in Infermieristica, che si appresteranno a iniziare il tirocinio formativo previsto dal percorso di studi, Giacomo Poretti, come riportato da Famiglia Cristiana, ha voluto spiegare l’importanze del rapporto che si instaura coi malati, sottolineandone il lato umano. “Per ciascuno sarà un’esperienza diversa, ma la cosa più importante che scoprirete sul campo, in reparto, è che questo lavoro senza la relazione rischia di diventare freddo, distante”.
Giacomo Poretti: il rapporto umano con i malati
Giacomo Poretti, a proposito del suo passato da infermiere, ha raccontato un aneddoto che lo ha segnato: “La difficoltà maggiore è che quando entri in rapporto con il malato, come capitò a me, e il malato non ce la fa, la prima volta è un trauma. Ricordo che la mia caposala, che era una suora, mi diede tre giorni di ferie”. Inoltre, quest’ultima lo aiutò a svolgere quella professione non solo con serietà e dedizione, ma anche con un’umanità ‘distaccata’.
Il comico di Aldo, Giovanni e Giacomo ha quindi voluto trasmetterne i segreti anche a coloro che si avvicineranno a quel mondo: “Curare i malati come amici, ma non affezionarsi a loro come se lo fossero”. Giacomo ha definito questo lavoro un “equilibrio tra cinismo e affetto” ed è proprio in questo che risiede la maggiore difficoltà. Insomma, a giudicare dai due lavori svolti dal comico nel corso della sua vita, si evince l’importanza ricoperta dai rapporti umani, dapprima nel ruolo di infermiere con i malati e ora nel ruolo di attore comico con i propri fan.