“La bohème”, “Tosca”, “Madama Butterfly” e “Turandot” sono tutte opere nate dal grande genio di Giacomo Puccini, uno dei compositori più importanti della storia operista italiana. Nato il 22 dicembre del 1858 a Lucca, Giacomo Puccini ha segnato con le sue opere la storia dell’opera italiana del tardo XIX secolo. Inizialmente le prime composizioni di Puccini sono ispirate dal Verismo musicale con il compositore attratto dall’esotismo e dal genio di Richard Wagner come si evince dal profilo armonico orchestrale e dall’uso della tecnica del leitmotiv. Dopo aver studiato presso il Conservatorio di Milano prendendo lezioni da maestri del calibro di Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli, Puccini durante gli anni di studio diventa grande amico di Pietro Mascagni.



Nel 1896 con “La bohème” arriva il primo grande successo di Giacomo Puccini che con la sua opera conquista i teatri mondiali. A pochi anni di distanza da “La bohème” qualche anno dopo nel 1900, il genio di Puccini si fa ascoltare in tutto il mondo con l’opera lirica in tre atti, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal titolo “Tosca” rappresentata per la prima volta in Italia a Roma, al Teatro Costanzi. Poi nel 1904 è la volta “Madama Butterfly” definita come una tragedia giapponese e dedicata alla regina Elena. Infine nel 1924 esce l”opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni,”Turandot” mai completata dal musicista che muore improvvisamente a causa di un tumore alla gola. La “Turandot” fu poi terminata con due finali differenti: il primo di Franco Alfano e nel XXI da quello di Luciano Berio.



Giacomo Puccini e la vita privata: “un potente cacciatore di uccelli selvatici, libretti d’opera e belle donne”

La vita sentimentale e privata di Giacomo Puccini è stata spesso oggetto di critiche per l’atteggiamento da impenitente donnaiolo del compositore che si definiva “un potente cacciatore di uccelli selvatici, libretti d’opera e belle donne”. In realtà il suo carattere timido, sensibile e riservato lo portava a vivere delle esperienze importanti con le donne che ha incontrato e di cui si è innamorato. La prima storia d’amore importante è con Elvira Bonturi, moglie del commerciante lucchese Narciso Gemignani, da cui ha due figli: Fosca e Renato. Una passione travolgente quella scoppiata tra i due: un vero e proprio scandalo per i tempi di allora con la coppia che scappa insieme da Lucca per trasferirsi a Monza. Dopo la nascita del primo figlio Antonio, Giacomo e Fosca si uniscono in matrimonio il 3 febbraio del 1904 dopo la morte del marito.



Successivamente il compositore italiano frequenta Sybil Beddington, una donna ebrea, con cui ha un flirt amoroso poi trasformatosi in una profonda amicizia tanto che Puccini ospita lei e il marito Seligman a Boscolungo Abetone. Tra le conquiste di Piuccini c’è anche Josephine von Stengel, la baronessa di Monaco di Baviera, a cui scrive diverse lettere d’amore col nome di Josy e Bucci. Infine la storia con Rose Ader, soprano di Odenberg: i due si innamorano nel 1921 e lei fu fonte di ispirazione per il personaggio di Liù nella Turandot.