Giacomo Puccini, tra i compositori più grandi di tutti i tempi, è nato a Lucca nel 1858 e morto a Bruxelles nel 1924. Dopo le prime opere ispirate alla tradizione italiana del XIX secolo, ha indirizzato il suo lavoro in una direzione specifica, mescolando verismo ed esotismo. Sesto di nove figli, nato da Michele Puccini e Albina Magi, la sua famiglia era formata da maestri di cappella del Duomo di Lucca da quattro generazioni, e ancor prima da antenati che avevano lavorato per la Cappella Palatina della Repubblica di Lucca. Il padre di Giacomo era stato professore di composizione ma dopo la morte dell’uomo, la famiglia visse un periodo di crisi economica e lui fu mandato a studiare dallo zio materno, che lo riteneva un “fannullone senza talento”.
Giacomo Puccini, però, proseguì gli studi prima a Lucca e poi a Milano, arrivando a studiare al Conservatorio. Nei primi anni non ottenne il successo sperato, con una scarsa produzione musicale. Dopo aver cambiato maestro, però, divenne alunno di Amilcare Ponchielli, che influì in maniera importante sul suo lavoro. Nonostante non fosse particolarmente avvezzo allo studio, Puccini si diplomò con la votazione di 163 su 200. Da quel momento iniziò la sua carriera con straordinarie opere, prodotte in giro per il mondo, addirittura a New York, dove arrivò nel 1907.
Giacomo Puccini, chi è: “Cacciatore di uccelli e di donne”
Giacomo Puccini è stato a lungo descritto come un personaggio donnaiolo. Si definì “un potente cacciatore di uccelli selvatici, libretti d’opera e belle donne”. Chi lo ha conosciuto lo ha descritto come cordiale ma timido e solitario: dunque, nonostante la sua passione per le donne, non era il classico dongiovanni. Il suo primo grado amore fu la moglie Elvira, sposata solo più tardi: lei infatti era la moglie del commerciante Narciso Gemignani e scappò con lui. Ebbe però anche numerose amanti, come Corinna Maggia e Sybil Beddington. Era anche appassionato di automobili e di caccia.