Giacomo Solinas, 39 anni, è scomparso da Gonnesa, nel Sud Sardegna, in circostanze misteriose. Un vero e proprio giallo che va avanti dall’8 luglio scorso, giorno dell’ultimo avvistamento del giovane che alla famiglia aveva detto di dover partire per la Costa Smeralda per lavorare come stagionale. I genitori, Lidia e Marco Solinas, si sono rivolti a Chi l’ha visto? dopo le ricerche senza esito e dopo aver scoperto che il loro figlio avrebbe mentito sulla sua partenza. Prima di sparire, Giacomo Solinas è stato intercettato da alcune telecamere della zona e le ultime immagini lo mostrano intento a percorrere a piedi una strada sterrata, in aperta campagna, dopo aver depositato uno zaino e un borsone tra la vegetazione, quest’ultimo poi ritrovato dagli inquirenti il 12 luglio. Con sé, Giacomo Solinas aveva il telefono che, poche ore più tardi, sarebbe risultato spento per non essere più riacceso.



Dopo un’esperienza lavorativa all’estero come cameriere, era tornato a Gonnesa per aiutare i genitori nell’attività di famiglia, un mobilificio che a causa della crisi, negli ultimi tempi, avrebbe accumulato molti debiti al punto da spingerlo a virare nuovamente sul settore alberghiero. “Ultimamente – hanno raccontato il padre e la madre – era sotto pressione, dormiva poco, non riusciva a gestire lo stress dell’ansia di tutti i problemi che la nostra attività comportava“. Giacomo Solinas avrebbe quindi annunciato ai genitori di aver trovato lavoro in Costa Smeralda e di aver programmato la partenza con un amico, sostenendo però di non ricordare con precisione il locale in cui avrebbe dovuto prendere servizio. Si sarebbe limitato a fornire una sommaria descrizione alla madre con poche, vaghe parole: “È un posto conosciuto, ma non come pensi tu“. Poi il buio. La famiglia avrebbero poi scoperto, dopo la sua sparizione, che l’amico di cui aveva accennato non è mai esistito. Da allora, di Giacomo Solinas si è persa ogni traccia.



Giacomo Solinas, la ricostruzione delle ultime ore prima della scomparsa: lo zaino e la telefonata

Una telecamera ha ripreso Giacomo Solinas la mattina dell’8 luglio scorso in un’area di campagna a Gonnesa mentre tornava nel luogo in cui, poco prima, aveva lasciato un borsone e uno zaino, quest’ultimo mai ritrovato. È l’ultimo avvistamento del 39enne prima di una sparizione dai contorni allarmanti e non ancora chiariti. La sera prima della presunta partenza, il giovane ha salutato i genitori e l’indomani, non appena solo, è uscito di casa portando con sé uno zaino e un borsone. Trascorse diverse ore, i genitori si sono allarmati per l’assenza di contatti e per la scoperta che l’amico che avrebbe dovuto accompagnarlo in Costa Smeralda non esisteva. Così come inesistente, stando a quanto emerso, si sarebbe rivelato il fantomatico impiego come cameriere. Le ricerche, avviate dopo la denuncia di scomparsa, non hanno dato esito oltre al ritrovamento del solo borsone del giovane. Lo zaino di Giacomo Solinas è sparito.



Molte informazioni potenzialmente preziose per le indagini arrivano dalle scoperte della sorella minore del 39enne, Giorgia, che ha scavato a fondo per ricostruire i suoi spostamenti a partire dalle immagini acquisite dalla videosorveglianza delle zone di interesse. “Alle 9 del mattino esce, con sé ha un borsone e uno zaino – racconta la ragazza –, prende la sua macchina e si dirige verso Seddas, una zona di campagna dietro casa. Presumiamo abbia depositato le borse in questa campagna, infatti dopo 18 minuti Giacomo rientra in macchina, parcheggia di fronte a casa, entra dentro, sta circa 4 minuti poi esce e va a piedi verso Seddas Modizzis, però dalla parte opposta, e viene nuovamente ripreso da quella telecamera. Si incammina verso la campagna” e con sé sembra non avere nulla. Giacomo Solinas sembra essere tornato nel luogo in cui avrebbe lasciato il borsone e lo zaino per poi sparire portando via quest’ultimo, ma solo dopo aver disattivato la geolocalizzazione.

All’ingresso della campagna – ha aggiunto la sorella – stacca la posizione del cellulare, alle 9:36 se non sbaglio. Alle 10:06 spegne il telefono, subito dopo aver effettuato o ricevuto una telefonata di pochi secondi“. Prima di spegnere il telefono, Giacomo Solinas avrebbe tolto la geolocalizzazione e dopo mezz’ora avrebbe spento il telefono. Chi era l’interlocutore della misteriosa chiamata di pochi secondi, in uscita o in entrata, prima che di lui si perdesse ogni traccia? Secondo i genitori, la brevissima durata del contatto porterebbe a ritenere verosimile che il 39enne avesse appuntamento con qualcuno, un soggetto finora rimasto nell’ombra. Il caso al momento è stato chiuso come allontanamento volontario. La peggiore delle ipotesi, avanzata dalla famiglia che chiede l’analisi dei tabulati telefonici, è che il giovane possa essere finito nella rete di un aguzzino forse a causa della situazione debitoria. Nel mistero c’è anche un altro luogo, individuato dalla stessa sorella del giovane attraverso un controllo del computer del 39enne. “Monitorando i suoi spostamenti abbiamo visto che il 2 e il 5 luglio (pochi giorni prima della scomparsa, ndr) lui è andato al lago Corsi, dove c’è la diga, è stato lì circa 30 minuti poi è andato via“. C’è un legame tra questo luogo e la scomparsa di Giacomo Solinas? “Giacomo poteva arrivarci a piedi da qui – ha sottolineato la madre –, ma quella zona, rispetto alle altre, è stata perlustrata molto meno“.