Giacomo Urtis, famoso per essere il cosiddetto chirurgo dei vip“, sarebbe indagato dalla magistratura in quanto sprovvisto delle autorizzazioni necessarie a trattare il sangue. La notizia è riportata in queste ultime ore da alcuni quotidiani online, a cominciare dall’edizione web de Il Giorno. Secondo quanto stabilito dalla procura, il 43enne re dei botox, i cui studi medici sono presenti a Milano, Roma e a Londra, “effettuava senza autorizzazione e a scopo di lucro, prelievi di sangue a pazienti che ne facevano richiesta, presso la clinica estetica Villa Arbe”. Ovviamente tutte accuse che saranno da confermare, e in attesa delle repliche degli avvocati di Urtis, o dello stesso chirurgo, questo è alla luce dei fatti il quadro della vicenda. Assieme ad Urtis sono finiti sotto indagine anche due direttori sanitari della struttura Villa Arbe, nonché il legale rappresentante della srl omonima. Questi, assieme ai due direttori e a un medico specialista, è sotto inchiesta per aver permesso che tre odontoiatri esercitassero “abusivamente la professione senza essere in posesso di prescritti titoli abilitativi”.



GIACOMO URTIS, UN PERSONAGGIO MOLTO POPOLARE

I fatti risalirebbero, fanno sapere gli inquirenti, a due/tre anni fa, indicativamente quindi attorno al 2017/2018. In attesa di conoscere ulteriori dettagli sulla vicenda, cerchiamo di scoprire, per quei pochi che non lo conoscessero, chi è Giacomo Urtis. Oltre ad essere un chirurgo plastico, specializzato nel botox, è famoso per aver avuto un flirt con il Ken Umano del Grande Fratello 15, leggasi Rodrigo Alves, nonché per aver partecipato all’edizione numero 12 del reality show di casa Mediaset, Isola dei famosi. Nel campo della medicina è molto popolare per la sua tecnica di trapianto dei capelli, in quanto prevede la cosiddetta “centrifugazione” del sangue, che viene poi iniettato nel cuoio capelluto. Urtis, oltre ad essere molto amico di numerosi vip italiani, sarebbe strettamente legato ai reali inglesi, come si legge sul suo sito dove vanta una “profonda stima da parte della nobiltà britannica, nonché dalla famiglia reale inglese”.

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