A Storie Italiane la vicenda di Giada Vitale, una giovane ragazza della provincia di Campobasso che ha chiesto un risarcimento di un milione di euro a don Marino Genova, della parrocchia di Portocannone e della Diocesi di Termoli-Larino, accusandolo di atti sessuali quando la stessa ragazza aveva appena 13/14 anni. Il sacerdote è stato condannato in appello a sei anni di reclusione ma solo per i reati commessi prima del suo 14esimo anno di età. Oggi è atteso il pronunciamento della Corte di Cassazione e nell’occasione la Vitale ha spiegato: “Sono molto ansiosa, agitata, ma allo stesso tempo speranzosa. Nonostante tutti gli eventi avversi continuo a credere fortemente nella giustizia e spero che oggi i giudici della Corte di Cassazione si esprimano in scienza e coscienza e che sentenziano nel modo giusto”. E ancora: “Sono 10 anni di sofferenza. Ho subito abusi da don Marino ma chi mi ha fatto ancora più male è stata la magistratura in tutti questi anni, e questa è la verità non posso negarla”.
GIADA VITALE: “IL SACERDOTE DICE ANCORA MESSA”
Giada Vitale ha proseguito: “Dico questo perchè il processo di oggi riguarda solo i due mesi precedenti al mio 14esimo compleanno, da aprile 2009 al 20 giugno 2009. Subito dopo la mezzanotte (quando compie i 14 anni ndr), divento improvvisamente consenziente e ci sono state due archiviazioni, l’ultima a febbraio 2020 nonostante noi avessimo presentato anche una perizia. Durante le indagini sono state ascoltate psicologhe che mi ebbero in cura all’epoca e hanno detto che mi trovavo in uno stato di soggezione psichica”. Secondo la magistratura, invece, si trattava di una relazione consenziente ma solo dal compimento del 14esimo anno di età. “Il sacerdote – ha aggiunto la vittima, sempre parlando a Storie Italiane – è al Monastero di santa scolastica di Subiaco (provincia di Roma ndr), in attesa di giudizio. Secondo foto e video pare celebri messa”. Atteso nelle prossime ore il giudizio finale sulla vicenda: “Mi aspetto giustizia, mi aspetto che io possa ritrovare la serenità che non c’è più. Mi auguro che venga confermata almeno la penale responsabilità”.