A Storie Italiane la vicenda di Giada Vitale, una ragazza che ha denunciato un prete, Don Marino Genova, per molestie e abusi, poi condannato dalla Cassazione a 4 anni e 10 mesi. La vittima si dice arrabbiata: “20 giorni fa abbiamo presentato la terza istanza di riapertura visto che il mio caso era stato archiviato per ben due volte. In questi anni mi è stato attribuito uno stigma che non doveva appartenermi, ovviamente ci ha messo del suo la procura che non ha voluto mai approfondire la mia posizione di vittima. Non sono mai stata sottoposta ad una consulenza da parte della procura, ne per i fatti prima dei 14 anni ne per quelli successivi”.



Il sacerdote si trova al momento in carcere a Rebibbia dopo sentenza definitiva ma Giada Vitale vuole che venga sancito un principio, che la violenza c’è stata successivamente ai fatti per cui il prete è stato condannato. In poche parole per gli inquirenti la ragazza sarebbe stata consenziente dopo il compimento dei 14 anni, mentre prima di quell’età, ci sarebbero stati abusi (durati tra l’altro due mesi, visto che il grosso sarebbe stato perpetuato dal compimento dei 14 anni di età), per cui lo stesso don avrebbe ricevuto la condanna.



GIADA VITALE ABUSATA DAL PRETE, IL COMMENTO DELLA CRIMINOLOGA

La criminologa che sta seguendo da anni Giada Vitale, ha aggiunto: “E’ stata vittima delle persone che le sono state attorno ma anche del sistema giudiziaria. Rappresenta tutto ciò che non va fatto quando ci si trova a cospetto di un abuso sessuale, lei è stata una vittima che ha dovuto dimostrare la propria innocenza. L’imputazione del prete non è stato quella di violenza sessuale, inoltre non è stata sottoposta a perizia ne ad incidente probatorio. Abbiamo presentato due richieste di riapertura istanza e sono state entrambe archiviate la prima, mi prendo la responsabilità di dire, in maniera vergognosa, in quanto gli abusi non avevano aspetto penale”. In collegamento anche Alba Parietti, che ha commentato con tali parole: “Mi è capitato di subire molestie e io credo che qualsiasi donna potrà dire di rimanere paralizzata, la paura ti terrorizza, ti mette nell’impossibilità di agire, ti congela, ti fa assentare da te stessa, tu esci dal tuo corpo, non vuoi esserci in quel momento lì, sono sensazioni che una donna che ha provato conosce, e se andiamo a vedere ogni donna ha avuto un episodio di molestie e non l’ha raccontato perchè si è vergognava”.

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