Quando è stato fermato dalla polizia, il 30 maggio scorso, Andrea Favero avrebbe ammesso di aver “sollevato” la ex compagna 33enne Giada Zanola per le ginocchia, la notte tra il 28 e il 29, e di averla gettata dal cavalcavia di Vigonza sulla A4 dove poi un tir in transito l’avrebbe travolta. Un volo terribile di 15 metri che per gli inquirenti potrebbe essere avvenuto mentre la vittima era ancora viva, forse priva di sensi dopo essere stata drogata o stordita, e per il quale l’indagato avrebbe inizialmente confessato in assenza, però, di un avvocato.
Questo dettaglio rende inutilizzabile la prima “confessione”, come ricostruisce Adnkronos, perché resa senza le dovute tutele legali per essere considerata valida ai fini probatori. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’uomo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere ma rimane comunque in carcere come da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip con l’accusa di omicidio volontario.
Le prime risposte dall’autopsia sul corpo di Giada Zanola
Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, nelle ultime ore sarebbero trapelati i primi esiti dell’esame medico legale sul corpo della giovane. L’autopsia avrebbe svelato in via preliminare che la vittima non presenterebbe segni di strangolamento e si attendono i risultati degli esami tossicologici per capire se Giada Zanola sia stata drogata o stordita prima di essere gettata oltre il parapetto del cavalcavia lungo la A4. Dovrebbero essere disponibili in circa 30 giorni, ma nel frattempo sarebbe emerso un quadro di segni pregressi, in particolare dei lividi, che confermerebbe una colluttazione risalente ad almeno due giorni prima della morte.
L’ipotesi è che siano riconducibili a una precedente colluttazione con l’ex compagno 38enne Andrea Favero, attualmente indagato per l’omicidio e sospettato di aver agito al culmine dell’ennesima lite perché non accettava la fine della loro relazione. Gli investigatori ritengono verosimile che Giada Zanola fosse ancora viva quando è stata gettata dal ponte. Inizialmente Favero avrebbe inviato un messaggio alla ex compagna Giada Zanola – “Sei andata al lavoro senza salutarci“, è il contenuto riportato da Ore 14 – nel tentativo di depistare le indagini nell’immediatezza del fermo. Al vaglio degli inquirenti il suo telefonino, mentre quello della vittima ancora non si trova.