Il giallo di Pierina Paganelli, uccisa a Rimini il 3 ottobre 2023 nell’area garage del suo condominio, in via del Ciclamino, non ha ancora soluzione. Manuela Bianchi, nuora della vittima finita nel cono dei soggetti attenzionati non indagati nell’ambito dell’inchiesta, è tornata davanti alle telecamere della trasmissione Ore 14 per ribadire la sua versione sul giorno in cui trovò il cadavere della suocera.



Tra gli elementi che, secondo alcuni, renderebbero particolare il suo racconto c’è il fatto che la donna non l’avrebbe riconosciuta subito, ma avrebbe ipotizzato si trattasse della madre di un vicino di casa e per questo sarebbe andata ad avvisarlo. Manuela Bianchi ha deciso di tornare sulla questione per precisare il suo punto di vista e dipanare, una volta per tutte, le ombre che si sono insinuate sul suo resoconto di quei drammatici momenti.



Manuela Bianchi sul ritrovamento del cadavere di Pierina Paganelli: “Ecco cos’è successo quel giorno”

Il giorno in cui Manuela Bianchi trovò il corpo senza vita della suocera Pierina Paganelli, la mattina del 4 ottobre scorso, la donna non l’avrebbe riconosciuta perché il cadavere presentava un particolare ancora oggi senza spiegazione: aveva i capelli tutti “tirati indietro”. Un dettaglio che finora non ha trovato alcun preciso inquadramento nell’azione omicidiaria, posto che qualcuno potrebbe aver simulato una violenza sessuale sulla vittima.

A Ore 14, Manuela Bianchi ha ripercorso quel momento per mettere a tacere quanti, negli ultimi mesi, hanno sospettato del fatto che non abbia capito immediatamente che si trattasse proprio della suocera. Secondo il suo racconto, nessuno dei vicini accorsi dopo il suo allarme avrebbe capito che la donna morta era Pierina Paganelli: “La terza volta che siamo scesi per vedere, perché il 118 ci aveva detto di verificare se si muoveva il petto, se respirava, io non l’ho toccata, a quel punto, con la luce che si stava facendo col cellulare, io mi sono accorta che era una persona che conoscevo. Ho iniziato a piangere, a urlare, a disperarmi, e Rosella continuava a dire ‘ma no, tranquilla, non è lei’. Io sono la nuora e la conoscevo da 40 anni e posso capire che sia inconcepibile che non l’ho riconosciuta, anche se ho detto la verità, ma alla fine eravamo in 4, persone che la conoscevano da tanto tempo, un’amica sua e mia, e anche quando l’ho riconosciuta, in quel momento, per qualcuno sembrava non essere lei. C’era qualcosa che non faceva capire che era lei. La prima cosa erano i capelli all’indietro, che tagliavano la fisionomia, l’altra cosa era il buio pesto là sotto“.