Si è aperto oggi in Corte d’Assise a Bologna il processo per duplice omicidio a carico dell’ex medico Virtus e oculista Giampaolo Amato, accusato di aver ucciso la moglie e la suocera e imputato anche di peculato e detenzione di sostanze psicotrope. Un dibattimento che si celebra lontano dalle telecamere per espresso divieto di riprese video e foto stabilito dai giudici che avrebbero motivato la decisione nella “assenza di rilevanza sociale” dei fatti.



Secondo l’accusa, il movente dei delitti sarebbe da rintracciare nella volontà di incassare l’eredità e vivere liberamente una relazione extraconiugale, contestazioni che la difesa respinge sostenendo che Giampaolo Amato non versasse in difficoltà economiche e che frequentasse un’altra donna senza problemi. Il professionista 64enne, questa la ricostruzione a suo carico, avrebbe ucciso la consorte Isabella Linsalata, sua collega, e la suocera Giulia Tateo, attraverso la somministrazione di un mix letale di farmaci.



Giampaolo Amato imputato del duplice omicidio di moglie e suocera, via al processo

Secondo l’accusa a carico di Giampaolo Amato, l’intossicazione da farmaci che avrebbe portato la moglie Isabella Linsalata al decesso sarebbe stata riscontrata anche nella madre della donna, Giulia Tateo, morta poche settimane prima, e sarebbe l’effetto di una azione dell’uomo intenzionato ad uccidere entrambe. Ad oggi, ricostruisce Il Corriere della Sera, non c’è una “prova regina”, ma gli inquirenti avrebbero collezionato una serie di indizi tale da ritenere sussistente l’ipotesi di un duplice omicidio volontario aggravato.



Giampaolo Amato respinge ogni addebito e, assistito dagli avvocati Cesarina Mitaritonna e Gianluigi Lebro, avrebbe a più riprese professato la sua estraneità alla morte delle due donne. La difesa dell’ex medico Virtus si sarebbe affidata a un pool di consulenti medico-legali per dimostrare che l’uomo non avrebbe alcun ruolo nella intossicazione che avrebbe portato la moglie al decesso: secondo la tesi del 64enne, Isabella Linsalata avrebbe abusato di un ansiolitico che assumeva su prescrizione medica e Amato non le avrebbe somministrato alcun farmaco a sua insaputa.