Giampaolo Amato, medico di Bologna, è in carcere poiché accusato di avere ucciso la moglie Isabella Linsalata e la suocera Giulia Tateo, decedute a meno di un mese di distanza. Gli esami autoptici, come riportato dal Corriere della Sera, hanno svelato che nei corpi di entrambe le vittime sono state rinvenute dosi eccessive di psicotropi come il Sevoflurano e il Midazolam.



Le analisi sui dispositivi elettronici dell’uomo hanno mostrato delle ricerche proprio su queste due sostanze prima delle due morti sospette. “Io non uso il Midazolam. Non so se sono prescrivibili come altri farmaci che nelle indicazioni c’è scritto, se sono somministrabili via intramuscolo o in vena, tanti sono anche assumibili diversamente. Il Sevoflurano si usa in ambiente ospedaliero per indurre una pre-anestesia. Si usa in flaconi, ci vuole l’apparecchio apposta”, ha affermato il medico durante l’interrogatorio. È plausibile che, invece, data la sua professione, sia stato perfettamente a conoscenza degli effetti collaterali e delle modalità di somministrazione delle sostanze in questione.



Giampaolo Amato, medico accusato di avere ucciso moglie e suocera con mix di farmaci: la questione dello smartwatch

Le contraddizioni sui farmaci non sono tuttavia le uniche nella versione di Giampaolo Amato, il medico accusato di avere ucciso la moglie Isabella Linsalata e la suocera Giulia Tateo. L’uomo, infatti, ha sempre sostenuto che “dormiva” nella notte tra l’8 e il 9 ottobre 2021, quando è avvenuto il decesso nel sonno della vittima più anziana. Una versione che la consorte non aveva mai potuto confermare prima di perdere a sua volta la vita, dato che i due si stavano separando e lui si era trasferito nello studio al piano di sotto.



A smentire la ricostruzione, tuttavia, è stato lo smartwatch del dottore, che indossava sempre poiché appassionato di corsa. Il dispositivo elettronico, infatti, secondo quanto emerso dalle indagini avrebbe registrato dei passi proprio nelle ore notturne. In particolare, è stato rilevato anche un cambio di altitudine, che spiegherebbe l’essersi recato al primo piano, dove dormiva la suocera. Le accuse nei suoi confronti sono insomma pesanti.