Giampaolo Amato, medico 64enne di Bologna, risulta indagato per l’omicidio della moglie, Isabella Linsalata, trovata senza vita in casa nel 2021. La sua posizione potrebbe aggravarsi, secondo quanto emerso nelle ultime ore, in quanto risulterebbe sospettato anche del decesso della suocera, Giulia Tateo, scomparsa 22 giorni prima della consorte alla quale, secondo l’accusa, avrebbe somministrato un mix di farmaci che si sarebbe rivelato fatale.
Il sospetto degli inquirenti, riferisce Ansa, è che Giampaolo Amato possa aver agito con le stesse modalità nei confronti dell’anziana, ma non solo. Come riporta Ore 14, si parla di un’altra inquietante ipotesi: il movente di Amato sarebbe legato alla volontà di vivere la sua relazione extraconiugale senza limitazioni, ma non si escluderebbe che, a un certo punto, abbia meditato di uccidere anche la giovane amante perché si sarebbe insospettita e avrebbe quindi rappresentato un pericolo capace di smascherarlo. Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa, nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Giampaolo Amato, firmata dal gip Claudio Paris, si sottolinea che gli esiti medico-legali sul caso della suocera, inquadrato al momento come possibile omicidio, sono ancora da intendersi “come preliminari” e necessitano “di indagini di conferma” per delineare l’impianto accusatorio.
Giampaolo Amato indagato anche per la morte della suocera: le ultime novità sull’indagine
Il caso di Giampaolo Amato, medico bolognese indagato per la morte di moglie e suocera, appare molto complesso e le indagini procedono nella massima cautela. Professionista molto noto con un passato come assistente nella Virtus Bologna di pallacanestro, sarebbe sospettato di un coinvolgimento nel decesso delle due donne. La moglie 62enne, Isabella Linsalata, era stata trovata senza vita nella sua casa nel 2021, ma il malore che avrebbe accusato, secondo l’accusa, sarebbe dovuto a un mix di farmaci somministrati dal marito. Giampaolo Amato avrebbe avuto una relazione extraconiugale con una donna più giovane, la stessa che, riporta Ore 14, si sarebbe insospettita dopo la morte della donna arrivando a ipotizzare, durante una conversazione con un’amica, che l’amante potesse aver fatto del male alla consorte.
Il movente dell’omicidio di Isabella Linsalata, stando alla prima ricostruzione del gip, potrebbe essere quindi “di tipo innanzitutto sentimentale“, ma non sarebbero del tutto esclusa l’incidenza di una questione economica. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del medico arrestato, di cui alcuni passaggi sono riportati da Ansa, il giudice delle indagini preliminari non esclude che Amato meditasse di imporre la stessa terribile fine all’amante. Nello specifico, il gip parla del “concreto rischio di subire una sorte analoga a quella della Linsalata, tanto più ove la stessa dovesse decidere davvero di rifarsi una vita“. Giampaolo Amato respinge ogni accusa, ma secondo gli inquirenti avrebbe tentato in altre occasioni di uccidere la moglie con la somministrazione di benzodiazepine in alcune tisane. Al momento sarebbe indagato per le ipotesi di omicidio aggravato, peculato e detenzione illecita di farmaci.