Si susseguono in questi minuti, a mezzo social, i saluti e gli omaggi a Giampaolo Pansa, scrittore e giornalista deceduto nelle scorse ore. Tanti i colleghi e gli esponenti illustri del mondo dell’informazione che hanno voluto ricordarlo, a partire da Vittorio Feltri, che, attraverso gli spazi virtuali di Twitter, ha dichiarato: “È morto Giampaolo Pansa, un grandissimo cronista che capiva poco di politica. Sono addolorato”Giuseppe Smorto, giornalista de “La Repubblica”, ha condiviso numerose giornate al suo fianco e ha regalato un simpatico aneddoto ai suoi follower: “Giampaolo Pansa, un maestro a La Repubblica. Anche in riunione, da vicedirettore, era frenetico, iperattivo e rispondeva ai telefoni di tutti. A uno di noi disse: ‘Hanno chiamato per te: non hanno detto il nome, ma c’era un cane che abbaiava’. Grazie”. Anche l’onorevole Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute, ha voluto affidare ai social un pensiero alla memoria di Pansa: “Viene meno una voce autonoma e sempre in controtendenza sui tanti passi della storia italiana oscuri, non ultima la questione istriana che conosco e mi riguarda personalmente. Ciao Giampaolo”(aggiornamento di Alessandro Nidi)



GIAMPAOLO PANSA MORTO: IL RICORDO DI CALABRESI ED ENRICO LETTA

Lutto nel mondo del giornalismo: all’età di 84 anni è morto Giampaolo Pansa, firma storica de L’Espresso e di Repubblica. Giornalista, scrittore e saggista, Pansa è stato una delle firme più importanti del giornalismo italiano. Tanti colleghi l’hanno ricordato in queste ore sui social: a cominciare da Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica che su Twitter ha scritto: “Se ne è andato Giampaolo #Pansa sbagliato ricordarlo per le polemiche, è stato un grande maestro di come si raccontano le cose: amore per i dettagli, osservazione minuziosa e una passione sconfinata per il mestiere. Che la memoria sia generosa e la terra lieve”, mentre Enrico Letta ha twittato “La scomparsa di un grande giornalista, #GiampaoloPansa. Un uomo che ha vissuto uno dei maggiori dolori, la prematura perdita di un figlio. Ci mancherà la sua voce libera. Mi mancherà la sua schietta amicizia”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



E’ MORTO GIAMPAOLO PANSA: ADDIO ALL’AUTORE DE IL SANGUE DEI VINTI

Giampaolo Pansa è morto: il giornalista e scrittore aveva 84 anni. È una delle firme più note del giornalismo: nel corso della sua carriera ha infatti collaborato con tutti i maggiori quotidiani italiani. Aveva scritto per Epoca, L’Espresso, Repubblica, La Stampa, Il Giorno, Il Messaggero, Corriere della Sera e Panorama. All’attività giornalistica però ha unito anche quella di saggista e scrittore, con un interesse particolare per la Resistenza. È stato uno dei cronisti e commentatori più noti ai lettori: ha raccontato la società e la politica italiana come nessuno. E lo ha fatto attraverso scoop (come lo scandalo Lockheed), inventando tra l’altro locuzioni e nomi che sono entrati nella storia, come la “Balena bianca”. Inoltre ha intervistato i protagonisti, come Enrico Berlinguer, e ha descritto il “bestiario”, un’altra sua invenzione lessicale, della scena politica italiana. Secondo quanto riportato da Fanpage, da alcuni mesi stava poco bene: Giampaolo Pansa era ricoverato in una clinica romana. Al suo fianco fino alla fine la moglie Adele Grisendi.



GIAMPAOLO PANSA MORTO: ADDIO A STORICA FIRMA DEL NOVECENTO

«Credo di essere il cronista che ha lavorato per più giornali: ma sono ancora qui, a rompere le scatole», aveva detto Giampaolo Pansa al Corriere della Sera. Lì aveva ricominciato a scrivere lo scorso settembre. Per lui era stato un rientro, visto che ci aveva scritto nel quinquennio 1973-1977. Negli anni 2000 il giornalista e scrittore con un grande gusto per la provocazione aveva intensificato la sua attività di saggista: fitta è stata la produzione infatti la produzione di libri che hanno fatto molto discutere perché mettevano in discussione i valori della Resistenza, come “Il sangue dei vinti”. Invece nel libro “Il revisionista”, uscito qualche mese fa per Rizzoli, Giampaolo Pansa aveva raccontato la sua vita. Una vita caratterizzata anche da un gravissimo lutto. Due anni fa infatti il grande dolore per la morte del figlio Alessandro, ex amministratore delegato di Finmeccanica deceduto di malattia a 55 anni.