Ivan Zazzaroni ha ricordato il collega Giampiero Galeazzi, morto venerdì 12 novembre 2021 all’età di 75 anni, ai microfoni della testata giornalistica Fanpage. Un ricordo intenso, quello proposto ai lettori dal giudice di “Ballando con le Stelle”, il quale ha definito “Bisteccone” come segue: “Era dolce e cattivissimo, nei giudizi feroce, il più grande battutista che abbia conosciuto. Era molto empatico, la gente lo amava, più che un’icona era uno di famiglia”.
Addirittura, il rapporto tra loro due negli ultimi quattro anni era divenuto, per ammissione dello stesso Zazzaroni, “quasi confidenziale e intimo. A un certo punto ho pensato di essere uno dei pochi che gli rispondeva, forse qualche collega l’aveva un po’ emarginato. Giampiero era uno che non si è mai montato la testa ed era un po’ amareggiato per non avere mai ricevuto riconoscimenti in termini professionali”. Questo perché, aggiunge il giornalista, “in Rai credo fosse rimasto redattore e non fosse mai cresciuto nell’azienda. Mi diceva di avvertire un po’ di amarezza. Era veramente l’immagine della Rai a livello sportivo e probabilmente qualche invidia l’ha alimentata”.
IVAN ZAZZARONI SU GIAMPIERO GALEAZZI: “L’ULTIMO MESSAGGIO ME LO INVIÒ IL 16 AGOSTO”
Nel prosieguo dell’intervista sulle colonne di Fanpage, Ivan Zazzaroni, nel ricordare l’amico Giampiero Galeazzi parla di lui come un uomo di incontri, che conosceva tutti e li sovrastava anche dal punto di vista fisico. Ma, soprattutto, “era uno di loro, gli facevano gli scherzi, come a Napoli il giorno dello scudetto, quando Maradona e gli altri lo inondarono. Lui accettava tutto perché sapeva di far parte del personaggi. Galeazzi era un brand, un enorme comunicatore, sapeva lavorare sulle emozioni e le trasmetteva”.
Con Zazzaroni, Giampiero Galeazzi si scambiava molti sms e meme, roba “spettacolare. L’ultimo messaggio inviatomi da lui risale al 16 agosto. Poi, in seguito, ho ricevuto due telefonate sue alle quali non ho risposto perché squillava e poi cadeva la linea. Ho pensato che sbagliasse, io ero nel pieno del lavoro e non l’ho più richiamato. Col senno di poi mi dispiace”.