Negli studi di Uno Weekend, stamane, vi erano Giampiero Ingrassia, figlio di Ciccio, e Massimo Benenato, figlio di Franco Franchi. “Erano due buontemponi – esordisce Giampiero – amavano molto scherzare, anche se erano molto seri. I miei ricordi sono quelli di un figlio con un papà famoso e il fatto di doverlo dividere all’inizio mi dava fastidio, non c’era un momento di privacy, quando io e Massimo andavamo a mangiare al ristorante eravamo pieni di persone, fotografie, autografi, di tutto e di più, è stato comunque un bel viaggio insieme”.
Conferma Benenato: “Dagli anni ’60 agli anni ’80 non c’erano quasi mai, quando c’era qualcosa di importante loro facevano di tutto per esserci e ci si radunava, ma anche in quelle occasioni era talmente forte l’amore del pubblico che appena li vedevano li assaltavano, in dieci anni hanno fatto 140 film, nel ’64 ben 18 film, nello stesso periodo giravamo su due set in contemporanea, non sapevano quello che dovevano fare, chiedevano alla produzione, gli dicevano cosa dovevano fare e partivano. Loro stavano sempre insieme – ha proseguito – era un matrimonio, quindi è normale che ci fossero screzi e si litigasse ma di fondo si volevano veramente bene e si rispettavano”. Ma come nasce la coppia, chiedono Anna Falchi e Beppe Convertini: “So che all’inizio i ruoli erano invertiti – ha spiegato Ingrassia – mio padre quello ingenuo e Franco quello furbo”.
GIAMPIERO INGRASSI E MASSIMO BENENATO: “COSA CI HANNO LASCIATO FRANCO FRANCHI E CICCIO…”
E ancora: “Papà era molto serio ma anche molto ironico – ha spiegato Ingrassia – come Franco, poi aprivi il file “caz*eggio” e diventavano i personaggi che il pubblico conosceva”. Massimo Benenato ha raccontato un curioso aneddoto su quando bruciò le tende di casa: “Andai a vedere un film al cinema con papà, volevo seguire le sue gesta, avevamo un accendisigaro a pistola, andavano di moda negli anni ’70, mi avvicinai ad una tenda e le diedi fuoco, poi avvisai papà che avevo fatto come lui nei film dei pompieri, e ci siamo salvati”.
Poi ha aggiunto: “Mio padre tendeva a non prendersi troppo sul serio, lui aveva questa visione della vita come una tappa, era una persona profonda che si è fatta da se e con i piedi ben piantati per terra. Mio padre era di indole allegra se no non avrebbe potuto fare ciò che ha fatto, ma avendo sofferto da ragazzo non aveva mai dimenticato, non si è mai montato la testa, lui credeva molto nella famiglia intesa anche come parenti e amici, era una persona molto generosa”. Sul ricordo più bello: “L’amore che mi ha lasciato, la curiosità per la vita, per il mestiere che faccio, mi ha trasmesso questa cosa qui, era pieno di curiosità” Ha ripreso la parola Ingrassia: “Il motto che ricordo con più piacere era amare il pubblico fino alla fine, essere devoti fino alla fine, andavano avanti finché fossero convinti che fosse ottimo per il pubblico”, quindi ha aggiunto: “Loro erano sempre insieme, sono stati la prima coppia di fatto”.