Continuano le confessioni di Giampiero Mughini nello studio di Io e Te. Il giornalista parla infatti di un aspetto delicato della sua vita: “Io ho vissuto due depressioni. La prima neppure ha una spiegazione, non avevo voglia di fare nulla, ero impossibilitato anche a leggere un libro. Riuscivo ad andare in Tv perché nel lavorare mi allontanavo da quella situazione.” Si parla anche di amore e Mughini ricorda la prima donna che conquistò il suo cuore: “Il mio primo amore si chiamava Anna, io avevo 19 anni. Le ho voluto molto bene e ho continuato a farlo. Quando è morto suo marito che è stato mio amico io le ho mandato un bigliettino a cui non mi ha risposto. Poi l’ho sentita a telefono e le ho chiesto perché non mi avesse risposto, lei mi ha detto ‘Perché apparteniamo a due razze diverse'”. Infine si parla di femminismo fino a toccare il tema del MeToo. Se Katia Ricciarelli si è detta contraria ad un certo tipo di accuse lanciate dal movimento, anche Mughini dice la sua: “Le denuncianti avrebbero voluto farsi sentire in quel momento, non quando quell’uomo era potente e offriva loro lavoro.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Giampiero Mughini ospite a Io e Te
È Giampiero Mughini l’ospite della nuova puntata di Io e Te. Una puntata che parte in modo inusuale: Pierluigi Diaco, infatti, commenta il caso di Viviana Parisi e al ritrovamento delle ultime ore di resti umani che apparterrebbero anche ad un bambino. “Ciascuno di non è un romanzo a se.” commenta Mughini, “Questo caso è una tragedia”, aggiunge. I toni, poi, cambiano e come sempre ci si dedica alla carriera e alla vita privata dell’ospite. Il giornalista parte subito in quarta, notando che “Ho avuto 26 processi e 3 condanne perché ero direttore di un giornale che non leggevo, Lotta continua. Prima di me il direttore lo aveva fatto Pannella, poi anche Pierpaolo Pasolini brevemente… io l’ho fatto ad infinitum.” Diaco sottolinea la sua gentilezza con gli altri, ma lui ammette che “Nessuno mi è mai stato riconoscente. Sono sempre stato trattato come un nemico totale.”
Giampiero Mughini, l’infanzia e l’amore per lo sport
Non manca una riflessione sulla vita: “Vivere significa farlo ogni ora della giornata. – racconta Mughini – Poi c’è la musica che sta nella vita come l’aria che respiriamo. Poi c’è la cucina, il cinema.. Noi abbiamo fatto il giro del mondo in 80 film, nel senso che non avevamo i soldi per viaggiare ma lo facevamo al cinema.” Con un salto al passato si parla poi della sua infanzia: “I miei genitori si sono separati quando io avevo 6 anni, era una cosa rarissima in quegli anni. Io ero il più gracile, timido, povero finché è arrivato lo sport.” Una parte molto importante della vita di Giampiero Mughini: “Lo sport è stata una scuola morale, straordinaria. Lì si impara la vittoria e la sconfitta, perché nella vita c’è l’una e l’altra.”