E’ di ieri la notizia dell’inchiesta aperta nei confronti di quattro ragazzi, tra cui Ciro Grillo, per il reato di stupro di gruppo ai danni di una modella 20enne. Giampiero Mughini sulle colonne di Dagospia ha voluto prendere posizione in merito agli articoli circolate nelle scorse ore, in particolare sul presunto video che riprende l’atto sessuale. L’avvocato dei quattro indagati ha affermato che la sequenza dimostra come fossero tutti consenzienti, ma Mughini è tranchant: «A me vengono i brividi al pensare che un gesto personale e privato quale un atto sessuale diventi immediatamente materia di scambio cliccante. Alla loro età io non avevo i soldi di che comprarmi un bicchiere di vodka, altro che ubriacarmi. Il primo bicchiere di whiskey della mia vita l’ho bevuto quando ero a metà strada tra i trenta e i quarant’anni», sottolineando inoltre che ai suoi tempi ciò che avveniva o non avveniva con una ragazza «era cosa talmente privata e segreta».
GIAMPIERO MUGHINI SUL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO
Giampiero Mughini si è poi soffermato sul punto: «Mai nella mia vita ho usato una volta il verbo “scopare”, che trovo ignobile, e dire che quanto a fantasie e immaginazioni sono un depravato sessuale: solo che quelle fantasie e immaginazioni appartengono solo a me, ripeto solo a me, come tutto il resto della mia vita». E, nella lunga lettera pubblicata su Dagospia, ha poi evidenziato: «Figli non ne ho avuti e non ne ho mai voluti perché non mi sono mai sentito all’altezza di fare il padre. Ne avessi avuto uno che si fosse comportato come uno dei quattro eroi – vodka a garganelle, il video di un atto sessuale non sappiamo se consenziente o meno – quanti calci nel culo gli avrei dati, ma quanti? Cento, duecento? Forse di più».