La riforma della giustizia sarà uno dei crocevia più importanti per il nuovo governo. Molto passerà anche dal nome del nuovo ministro, dell’erede di Marta Cartabia. Secondo le ultime indiscrezioni, in pole troviamo Carlo Nordio. Un nome che piace molto a Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione camere penali: “Lui sarebbe un ottimo ministro”, le sue parole al Foglio.
“Naturalmente non voglio mettermi a dare pagelle”, ha spiegato Gian Domenico Caiazza: “Ma certo è che il dottor Nordio abbiamo sempre registrato una comunanza di punti di vista, di lettura complessiva della giustizia penale, che mi fa dire che sarebbe certamente un ottimo ministro della Giustizia. Poi sarà chi di dovere a fare le scelte”.
Parla Gian Domenico Caiazza
Nel corso dell’intervista, Gian Domenico Caiazza ha rimarcato che il nuovo Parlamento dovrebbe avere una maggioranza assoluta favorevole a realizzare riforme in senso garantista. Poi sulla proposta di separazione delle carriere tra giudici e pm: “E’ chiaro che l’unica riforma seria che può portare alla separazione delle carriere è una riforma di tipo costituzionale. Qualunque tentativo si volesse realizzare in un contesto di legge ordinaria significherebbe nient’altro che la solita e inutile separazione delle funzioni, mentre la magistratura ha bisogno di una separazione ordina mentale, di due Consigli superiori, due concorsi, due scuole di formazione diverse”. Gian Domenico Caiazza ha poi parlato di uno dei dossier più discussi, ovvero la prescrizione: “L’introduzione dell’improcedibilità in appello è una soluzione che non apparteneva a nessuno, fu adottata perché i Cinque stelle si impuntarono pur di salvare, almeno formalmente, la riforma Bonafede che sospende la prescrizione dopo una sentenza di primo grado. Bisogna ripristinare l’istituto della prescrizione dei reati, e non del processo, quale indispensabile rimedio all’incivile gogna del ‘fine processo mai’”.