Lo abbiamo conosciuto all’Isola dei Famosi; Gian Maria Sainato era però già noto per la sua carriera nel mondo della moda. Il mezzo televisivo è stato dunque una vetrina per raggiungere una nuova fetta di pubblico ma – come raccontato a Vanity Fair – il suo ambiente risulta in un certo senso ostile nei confronti del piccolo schermo: “Nel mondo della moda con cui collaboro c’è un certo pregiudizio nei confronti della televisione e posso dire che, al mio ritorno dal programma, qualche lavoro è saltato. La tv è molto divisiva: ti dà qualcosa ma, allo stesso tempo, te la toglie”.



Nell’intervista rilasciata a Vanity Fair, Gian Maria Sainato ha argomentato anche a proposito del rapporto con suo padre; scomparso improvvisamente all’età di 59 anni. “Che rapporto avevo con lui? Non molto buono, anche perché papà aveva una problematica che non accettavo né io né la mia famiglia, è stato difficile stargli accanto, senza contare che all’inizio ho avuto diversi scontri con lui per via del mio orientamento sessuale: faceva fatica ad accettarmi…”. Il modello ha poi aggiunto: “Volevamo tutti che si curasse dalla dipendenza dall’alcol con cui conviveva; scelgo di raccontarlo ora perchè penso che sia giusto accendere una luce su tutte le persone che sono vicine a qualcuno che soffre di dipendenza. Mio padre si è rifiutato di guarire e di farsi aiutare… La dipendenza è bastarda, si impossessa di qualcuno portandolo, in casi estremi, anche alla morte”.



Gian Maria Sainato: “Dopo la morte di mio padre ho sofferto di depressione…”

Proseguendo nell’intervista rilasciata a Vanity Fair, Gian Maria Sainato si è lasciato andare al toccante racconto del giorno in cui ha ricevuto la triste notizia della morte di suo padre: “E’ stato un fulmine a ciel sereno, mi hanno detto che era andato a farsi un bagno al mare con degli amici… Crediamo che si sia affaticato troppo e che lo sforzo gli abbia provocato un infarto o un malore”. Il giovane ha poi raccontato: “Come ho reagito? Da settembre a novembre sono caduto in una depressione che mi ha impedito di alzarmi dal letto… Dopo aver messo in stand by il mio lavoro per due mesi, ho sentito che era il momento giusto per reagire, senza contare che sono credente e ho pensato di doverlo anche alla mia famiglia che mi è stata sempre vicino…”.



Gian Maria Sainato ha dunque trovato la forza di affrontare e metabolizzare il dolore per la triste scomparsa di suo padre; percorso difficile ma che lo ha portato a trovare nuove consapevolezze: “Il periodo successivo? Una rinascita; certi dolori non passeranno mai e non nego che capitino ancora oggi delle giornate molto brutte in cui la tristezza prende il sopravvento, ma cerco di guardare avanti e di farlo per le persone che amo”. Il giovane ha anche aggiunto: “Ho scelto di parlare proprio adesso perchè mi piacerebbe che tutte le persone che conoscono qualcuno che soffre di dipendenza non si arrendano… Vorrei che non si fermassero al ‘no’ e che non credessero a quando gli viene detto che la dipendenza non c’è più: non fidatevi, controllate e non abbassate mai la guardia”.