Gian Paolo Sechi e il nucleo speciale fondato dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa: “Ci scelse uno ad uno. E poi…”

Il rapporto con Carlo Alberto Dalla Chiesa e il nucleo speciale antiterrorismo creato dal Generale. Quando Gian Paolo Sechi è stato interpellato su questo tema dalla redazione del Corriere della Sera, sono stati davvero molteplici, i dettagli emersi a proposito dell’incessante lavoro svolto dall’intelligence per contrastare le brigate rosse in un periodo storico che è stato alquanto delicato e traumatico per il nostro paese.



“Si chiamava Nucleo speciale di polizia giudiziaria. Nacque nel maggio 1974, con l’aiuto del comunista Ugo Pecchioli, ministro ombra degli Interni, dopo che ad aprile era stato rapito a Genova il magistrato Mario Sossi. Il generale ci scelse a uno a uno. Eravamo 40, alla fine restammo in 30“, ha raccontato Gian Paolo Sechi, che di quel Nucleo era uno dei principali componenti, oltre ad essere strettissimo collaboratore del Generale. “Ci scelse a uno a uno”, ha ricordato non molto tempo fa Sechi al Corriere. “Dalla Chiesa ci spronava e come lui non ne sono più nati”, ha raccontato.



Gian Paolo Sechi sul Generale Alberto dalla Chiesa: “Fu altissimo dirigente, ma non solo”

“Era un altissimo dirigente, ma allo stesso tempo il più umile operaio dell’investigazione”, la descrizione fatta da Sechi su Carlo Alberto dalla Chiesa. Un intervento significativo riportato da Adnkronos a proposito della stima e dell’ammirazione nei confronti dell’uomo. Il braccio destro di Carlo Alberto Dalla Chiesa ha quindi parlato della “nuova strategia” nella lotta al terrorismo che il generale voleva adottare per perseguire determinati obiettivi. “Il meccanismo era riassumibile nelle parole di allora di Dalla Chiesa: ‘Cari ragazzi (era molto affettuoso con i suoi uomini, faceva finta di essere autoritario). Non crediate di dover scoprire chi ha sequestrato il giudice Sossi, ma chi sono le Br, come nascono, cosa vogliono e cosa faranno. Smettetela di pensare all’operazione tout court”.



Generale di corpo d’armata dei Carabinieri e laureato in Scienze strategiche, Sechi sente ancora oggi vivo il ricordo di Carlo Alberto Dalla Chiesa, così come il suo coraggio e la determinazione con cui ha fronteggiato la criminalità.